REDAZIONE FERRARA

Caso Bergamini, le intercettazioni

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Si è focalizzata su due testimonianze e su alcune intercettazioni l’udienza di ieri del processo per la morte di Donato ‘Denis’ Bergamini, il centrocampista morto nel 1989 a Roseto Capo Spulico e sul cui decesso è in corso un processo che vede imputata la ex compagna, Isabella Internò, accusata di concorso in omicidio premeditato. Davanti alla corte d’Assise di Cosenza hanno parlato due carabinieri, Roberto Redavid e Marcello Lupo. I testimoni hanno ricostruito quanto successo nelle ore successive al decesso del calciatore. I militari ascoltarono una cinquantina di persone, anche per capire il rapporto tra Bergamini e Internò. Non solo. Secondo gli investigatori, i sessanta metri di ‘strisciamento’ sull’asfalto riscontrati inizialmente erano illogici, perché il corpo di Denis non avrebbe potuto lasciare un tale segno. Durante l’udienza, il pm e l’avvocato di parte civile Fabio Anselmo hanno chiesto di ascoltare alcune intercettazioni ambientali del 2011. Essendo poco chiare, sono state lette le trascrizioni. I passaggi di maggiore interesse sono stati registrati in un’auto con a bordo Internò, la sorella e la figlia di Isabella. L’argomento era una precedente conversazione di tre ore tra Luciano Conte e Gianluca Tiesi (marito della sorella dell’imputata) riguardo a un’audizione di Internò. In un passaggio, la sorella di Isabella dice di non ripetere sempre "non ricordo". In un altro, Conte si rivolge alla moglie: "Non so perché questo ragazzo si è suicidato, questo devi dire, sono solo testimone di un brutto episodio".