FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Case popolari, scoppia il caos. La Regione replica a Fabbri: “Garantire i diritti di tutti"

L’assessore regionale Lori replica all’attacco del sindaco di Ferrara Alan Fabbri: "In linea con la sentenza che ha definito discriminatori quei criteri". Il centrodestra insorge: "Una decisione scellerata, faremo opposizione"

Barbara Lori e Alan Fabbri: è scontro sulle case popolari

Barbara Lori e Alan Fabbri: è scontro sulle case popolari

Ferrara, 12 gennaio 2024 – “Nessun passo indietro nella garanzia dei diritti ai cittadini, solo regole più uniformi per garantire lo stesso diritto alla casa in tutto il territorio della Regione". È arrivata senza farsi troppo attendere la replica di viale Aldo Moro e in particolare dell’assessore alla Programmazione territoriale e politiche abitative Barbara Lori , dopo la polemica innescata dal sindaco Alan Fabbri sulla residenzialità storica.

Ciò che contesta il sindaco estense è la modifica dei criteri di assegnazione degli alloggi Erp approvata dalla Regione negli ultimi giorni.

Le novità del provvedimento regionale

Sono due in particolare le novità del provvedimento regionale su cui si sofferma Lori: il requisito della residenza o dell’attività lavorativa da almeno tre anni in Emilia-Romagna, che resta come requisito di accesso, ma che non potrà essere valutato due volte come fonte di punteggio aggiuntivo in graduatoria. E l’obbligo per i Comuni di attuare una ripartizione ponderata dei diversi indicatori (nuclei familiari numerosi, giovani coppie, fragilità economica, coabitazione, anzianità di permanenza nelle graduatorie) utilizzati nelle graduatorie, per evitare che localmente un requisito specifico possa avere un valore preponderante rispetto agli altri.

Ed è qui che si consuma lo strappo. Ma l’assessore regionale difende la linea e si rifà al pronunciamento del tribunale contro il Comune. "Due criteri ispirati a un principio di equità – così Lori – per ovviare a disparità di trattamento a livello territoriale. E che vanno nella stessa direzione della sentenza del tribunale di Ferrara che nel 2021 ha definito discriminatorio il regolamento del Comune proprio per quanto riguarda la residenzialità storica. Il sindaco Fabbri e gli altri esponenti della Lega, dovrebbero rivolgere al governo, che ha azzerato il fondo per la morosità incolpevole e quello affitti, le loro rimostranze".

A dar manforte alla Regione sono i sindacati: Cgil , Cisl , Uil , Sunia , Sicet e Uniat .

I sindaci del centrodestra

Gli attacchi, dal centrodestra, sono incendiari. Il sindaco leghista di Bondeno, Simone Saletti si dice "basito" dalla scelta della Regione e auspica che "le modifiche approvate dalla Giunta, siano fermate dall’Assemblea". Il rischio, sennò è quello di una "penalizzazione delle famiglie del territorio". "Se il presidente della Regione pensa di andare alla ricerca di una candidatura sicura in vista delle prossime elezioni europee tradendo il suo territorio, lo dicesse in maniera chiara. Noi non ci stiamo", è l’affondo del deputato del Carroccio, Davide Bergamini .

Duro anche l’attacco del presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Balboni . "La residenzialità storica è una delle battaglie che Fratelli d’Italia ha sempre portato avanti e faremo dura opposizione a questa decisione scellerata – scandisce –. Il provvedimento della regione è incomprensibile, iniquo, e rema contro le aspettative dei cittadini".

Si riaffaccia, su questo tema, anche il segretario provinciale del Carroccio, Ottavio Curtarello . "La scelta della Regione – dice – va contro ogni logica di giustizia ed equità sociale perché svilisce chi ha deciso, con sforzi anche e soprattutto economici, di rimanere, investire, costruirsi una famiglia e lavorare nel proprio Comune. Auspico una presa di posizione di tutti i sindaci di ogni colore su questo tema".

La consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini è chiara: "La giunta Bonaccini, lontana poi dalla realtà, si dimentica della sussidiarietà verticale e propone una modifica di legge che impedisce ai Comuni di poter adattare la norma ai bisogni del proprio territorio. Ho chiesto di convocare un’udienza conoscitiva nella quale invitare anche tutti i sindaci e i gestori di edilizia popolare, nella quale la giunta regionale illustri la proposta e gli amministratori locali possano far sentire la propria voce".

Forte anche la presa di posizione di Fabio Altieri , capogruppo di maggioranza a Vigarano (a nome di Lega, Fd’I e Fi): "Nel palese tentativo di assicurarsi voti per un partito in declino, Bonaccini mina i diritti degli emiliani svendendoli a interessi stranieri. Riaffermiamo il principio del riconoscimento della residenzialità storica, concetto che onora coloro che nel corso di molti anni hanno dedicato il loro impegno allo sviluppo dei nostri territori".