
I dipendenti dell’azienda, che rientra nel gruppo. Pro-Gest, sono in cassa integrazione
La crisi dello stabilimento Cartitalia di Mesola, parte del Gruppo Pro-Gest, continua a destare preoccupazione. Il sito produttivo ferrarese, fermo dal novembre scorso, rientra in un quadro più ampio che coinvolge altri quattro stabilimenti del gruppo: Mantova (Lombardia), Camposampiero (Veneto), Macerata (Marche) e Capannori (Toscana). Il tema è stato recentemente al centro dell’attenzione del Ministero, con la partecipazione degli assessori regionali competenti. Il prossimo incontro decisivo è fissato per il 5 giugno alle ore 11, quando verranno affrontate le criticità che stanno mettendo in ginocchio il settore.
Nell’incontro pubblico di giovedì sera, organizzato dall’amministrazione comunale presso la Sala della Cultura di Mesola, sindacati, amministratori locali e cittadini hanno fatto il punto sulla situazione. Dalla discussione è emerso un quadro preoccupante: l’impianto, che fino a pochi mesi fa impiegava circa 30 lavoratori, oggi conta solo due dipendenti impegnati in attività di sgombero. Alla base della crisi, i costi energetici alle stelle che stanno mettendo in difficoltà gli impianti energivori come Cartitalia.
"Le cause della chiusura non sono da attribuire all’amministrazione comunale" ha evidenziato il sindaco di Mesola, sottolineando come la crisi sia frutto di un mercato distorto. "Ci troviamo di fronte a un mercato che non funziona come dovrebbe. Tuttavia, nutriamo la speranza che questa situazione sia solo temporanea". La presenza delle sigle sindacali Cgil e Cisl ha rafforzato il fronte comune tra lavoratori e istituzioni. "È fondamentale presentarsi compatti al tavolo ministeriale di giugno per ottenere risposte e soluzioni tangibili", ha aggiunto il primo cittadino di Mesola.
Tra le testimonianze, quella di Luca Balboni, dipendente della cartiera da 37 anni: "Sono entrato nello stabilimento lo stesso anno in cui ha avviato la produzione. Ho sempre avuto un rapporto diretto con il titolare, Bruno Zago, fino a otto anni fa, quando la gestione è passata al figlio. Un’azienda che ha sempre trattato bene i suoi dipendenti e che nel tempo si è ampliata con altri quattro stabilimenti". Anche il consigliere regionale Paolo Calvano (PD) ha preso la parola per rassicurare i lavoratori: "La cartiera di Mesola è sotto l’attenzione della Regione e continueremo a monitorare il caso. Questo territorio merita di non essere trattato come una realtà di serie B". Presente anche anche il consigliere regionale Fausto Gianella (FdI). Il tavolo ministeriale del 5 giugno rappresenterà un momento chiave per comprendere quali prospettive si apriranno per gli stabilimenti coinvolti.
Guendalina Ferro