Si chiama ’Borgata della stazione’, un nucleo di 23 case a 300 metri dalla centrale e biogas. Famiglie che rischiano di trovarsi a 500 metri dalla nuova centrale, quella a biometano che dovrebbe sorgere a Gaibanella. E’ Danila Ori, 66 anni, portavoce del gruppo di cittadini ‘Gaibanella vuole respirare’, ad esprimere la forte preoccupazione dei residenti. In poco tempo, appena si è diffussa la notizia del nuovo insediamento, hanno raccolto 580 firme. Le hanno portate l’altro giorno, il 2 ottobre, in Comune durante un incontro con il vicesindaco Alessandro Balboni.
"Oltre 500 firme – racconta Ori – che alla fine rappresentano un po’ tutto il paese. Gaibanella conta poco più di mille residenti. Che sono preoccupati, per la presenza di questi insediamenti, per il forte traffico di camion, un via vai continuo di mezzi pesanti". L’asse della protesta è via Palmisano, dove è in funzione una centrale a biogas. La società BioFe si è fatta avanti per realizzarne una a biometano. "Ci sentiamo circondati e non abbiamo intenzione di arrenderci, siamo pronti a combattere per la nostra incolumità, per il nostro ambiente", annuncia. L’altro giorno alcuni cittadini si sono trovati in comune con Alessandro Balboni, che ha la delega all’ambiente. "Ha dimostrato di condividere le nostre preoccupazioni – ricostruisce il vertice in municipio –, ci ha ascoltato con grande attenzione ma ha anche precisato che in tutta la partita sarà cruciale come si pronuncerà Arpae. Ha promesso comunque che seguirà con attenzione la vicenda e che porterà ai tavoli la nostra voce, le osservazioni che abbiamo fatto e che hanno portato a quelle cinquecento firme".
I residenti hanno già pronti i cartelli. "Lasciateci respirare, no alla centrale", si legge. Al centro un teschio. "Abbiamo già preso contatto con i comitati che portano avanti analoghe battaglie a Villanova, Vigarano, in via Catena al confine con il comune di Ferrara, a Bondeno". Desta molto allarme anche la mole di traffico che si riverserà in via Palmisano se verrà realizzato il nuovo insediamento. "Abbiamo calcolato – dice l’esponente di ‘Gaibanella vuole respirare’ – un volume di circa 2mila camion in più rispetto a quelli che già passano lungo questa martoriata strada. Una situazione che ha già pesanti effetti, le nostre case hanno perso valore. Abbiamo registrato un deprezzamento degli immobili del 30%. Chi vorrebbe comprare una casa tra due centrali?".