FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Carducci, sale la rabbia. Lezioni nei container, le famiglie: "I nostri figli sono discriminati"

Lettera di un gruppo di genitori a prefetto, Provincia e ufficio scolastico "Dopo il calo di iscritti, come è possibile non vi sia un’alternativa?. E la soluzione ha effetti negativi anche sulla sicurezza stradale". .

In alto una lezione all’interno del liceo Carducci, nel tondo la dirigente Lia Bazzanini

In alto una lezione all’interno del liceo Carducci, nel tondo la dirigente Lia Bazzanini

La lunga estate dei container. Non si placa il malumore dei genitori degli studenti del Carducci che, a fronte della decisione di svolgere alcune lezioni all’interno delle strutture mobili che verranno collocate in via Liuzzo, hanno scelto di prendere carta e penna e di scrivere al prefetto, al presidente della Provincia (la decisione è in capo all’ente che ha sede in Castello) e al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale. "A oggi non è arrivata una risposta ufficiale alla lettera inviata dal consiglio di istituto del Carducci l’8 agosto – così un nutrito gruppo di genitori – che richiedeva di rivalutare la situazione delle aule per il prossimo anno scolastico, ormai di imminente avvio. A fronte di questo silenzio, abbiamo però appreso dai giornali che al Carducci sono arrivati gli arredi per i container". Poi l’aggiunta: "Vorremmo sapere come sia possibile che a fine giugno il Carducci aveva ricevuto conferma in ordine all’ assegnazione di 15/16 aule per l’anno scolastico 2024-2025, volte ad ospitare più di 350 alunni regolarmente iscritti e oggi, dopo le numerose proteste sui giornali di docenti e genitori del Roiti, queste aule non siano più disponibili per il Carducci ma lo siano per il Roiti?".

Gli interrogativi, non finiscono qui. "Ci chiediamo – proseguono nella missiva – come sia possibile che con il calo di iscrizioni che alcune scuole hanno avuto, non ci siano aule disponibili per il liceo Carducci. Alcune aule di via Azzo Novello, dove a fine giugno la Provincia aveva destinato i locali al Carducci, non sarebbero utilizzabili perché inagibili. Bene, vorremmo poter visionare i documenti tecnici che affermano questo. Ci chiediamo se i dirigenti che non hanno nemmeno provato a collaborare per trovare una soluzione che andasse incontro anche alle esigenze del Carducci, abbiano figli o nipoti e se lascerebbero che i ragazzi passassero un intero anno scolastico in un container". La lettera poi assume i toni di un vero e proprio j’accuse. "Ci sembra evidente una chiara discriminazione della nostra scuola – scrivono i genitori –, il liceo Roiti sta eseguendo ormai da anni dei lavori alla propria sede di via Leopardi, lavori che in parte dovevano terminare a fine luglio, e per questo si sarebbero liberate delle aule per il Carducci, ma non condividendo la scelta della Provincia, è uscito sui giornali e con questo ha ottenuto le aule destinate a noi, ma se i lavori sono loro perché sono i nostri ragazzi a dover stare nei container? Soluzione quest’ultima costosa e scomoda che non piace a nessuno".

Di più. La soluzione ha "effetti negativi anche sulla sicurezza stradale, in quanto il piazzale di via Liuzzo dove verranno collocati i container sarà tolto a Tper che lo utilizza per consentire un sicuro scarico e carico degli studenti all’arrivo e alla partenza, non intasando ulteriormente la viabilità di via Canapa che nel periodo di apertura delle scuole è messa ancor più a dura prova – è la conclusione della missiva. Ultimo tema: il grande dispendio di denaro pubblico che da cittadini che pagano le tasse ci colpisce molto. Questi 180mila euro potrebbero forse essere risparmiati e investiti in sistemazione di aule inagibili o manutenzione delle aule esistenti". Ora, qualcuno, dovrà rispondere.