La lunga estate dei container. Non si placa il malumore dei genitori degli studenti del Carducci che, a fronte della decisione di svolgere alcune lezioni all’interno delle strutture mobili che verranno collocate in via Liuzzo, hanno scelto di prendere carta e penna e di scrivere al prefetto, al presidente della Provincia (la decisione è in capo all’ente che ha sede in Castello) e al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale. "A oggi non è arrivata una risposta ufficiale alla lettera inviata dal consiglio di istituto del Carducci l’8 agosto – così un nutrito gruppo di genitori – che richiedeva di rivalutare la situazione delle aule per il prossimo anno scolastico, ormai di imminente avvio. A fronte di questo silenzio, abbiamo però appreso dai giornali che al Carducci sono arrivati gli arredi per i container". Poi l’aggiunta: "Vorremmo sapere come sia possibile che a fine giugno il Carducci aveva ricevuto conferma in ordine all’ assegnazione di 15/16 aule per l’anno scolastico 2024-2025, volte ad ospitare più di 350 alunni regolarmente iscritti e oggi, dopo le numerose proteste sui giornali di docenti e genitori del Roiti, queste aule non siano più disponibili per il Carducci ma lo siano per il Roiti?".
Gli interrogativi, non finiscono qui. "Ci chiediamo – proseguono nella missiva – come sia possibile che con il calo di iscrizioni che alcune scuole hanno avuto, non ci siano aule disponibili per il liceo Carducci. Alcune aule di via Azzo Novello, dove a fine giugno la Provincia aveva destinato i locali al Carducci, non sarebbero utilizzabili perché inagibili. Bene, vorremmo poter visionare i documenti tecnici che affermano questo. Ci chiediamo se i dirigenti che non hanno nemmeno provato a collaborare per trovare una soluzione che andasse incontro anche alle esigenze del Carducci, abbiano figli o nipoti e se lascerebbero che i ragazzi passassero un intero anno scolastico in un container". La lettera poi assume i toni di un vero e proprio j’accuse. "Ci sembra evidente una chiara discriminazione della nostra scuola – scrivono i genitori –, il liceo Roiti sta eseguendo ormai da anni dei lavori alla propria sede di via Leopardi, lavori che in parte dovevano terminare a fine luglio, e per questo si sarebbero liberate delle aule per il Carducci, ma non condividendo la scelta della Provincia, è uscito sui giornali e con questo ha ottenuto le aule destinate a noi, ma se i lavori sono loro perché sono i nostri ragazzi a dover stare nei container? Soluzione quest’ultima costosa e scomoda che non piace a nessuno".
Di più. La soluzione ha "effetti negativi anche sulla sicurezza stradale, in quanto il piazzale di via Liuzzo dove verranno collocati i container sarà tolto a Tper che lo utilizza per consentire un sicuro scarico e carico degli studenti all’arrivo e alla partenza, non intasando ulteriormente la viabilità di via Canapa che nel periodo di apertura delle scuole è messa ancor più a dura prova – è la conclusione della missiva. Ultimo tema: il grande dispendio di denaro pubblico che da cittadini che pagano le tasse ci colpisce molto. Questi 180mila euro potrebbero forse essere risparmiati e investiti in sistemazione di aule inagibili o manutenzione delle aule esistenti". Ora, qualcuno, dovrà rispondere.