REDAZIONE FERRARA

Carcere, il nuovo padiglione. Nordio: "Ospiterà 80 detenuti. E migliorerà la riabilitazione"

Il ministro risponde alla Cucchi che attacca: "Non si risolve così il sovraffollamento"

Carlo Nordio, ministro della Giustizia, interviene sul carcere di via Arginone

Carlo Nordio, ministro della Giustizia, interviene sul carcere di via Arginone

"Il nuovo padiglione è pensato come ’architettura per la riabilitazione sociale’, ovvero come "modello di sviluppo architettonico che, attraverso una diversa concezione e articolazione degli spazi e degli ambienti, collocati in un contesto più vicino all’immagine di un quartiere che a quello di un carcere, possa favorire il passaggio ad un trattamento penitenziario con un’abitudine responsabilizzante, mirata alla riabilitazione alla vita civile". Così il Guardasigilli Carlo Nordio in risposta all’interrogazione della senatrice Ilaria Cucchi sul carcere di via Arginone. Oggetto di un lavoro da 15.5 milioni di euro "già autorizzato dal Comune". Cucchi, nel documento, sottolineava come "l’aumento degli spazi detentivi", però, "come concepiti, non migliorino le condizioni di vita delle persone detenute". Inoltre verrebbe meno "una delle attività svolte nel carcere", come "l’orto che occupa 250 metri quadrati", in quanto il "nuovo padiglione ne sottrarrebbe buona parte riducendo l’attività e il numero di detenuti coinvolti". L’ampliamento, poi, secondo Cucchi, "aggiungerà solo 80 posti ai 244 regolamentari e non risolverà il sovraffollamento: attualmente ci sono 392 persone". Nordio, a sua volta, sottolinea ora come "la capacità del nuovo padiglione, originariamente concepito per ospitare 120 detenuti, è stata ridotta a 80, proprio per conferire alla struttura una maggiore vocazione trattamentale e attesa la necessità di dover contemperare l’esigenza di dare risposte immediate ed efficaci al sovraffollamento".