MARIO TOSATTI
Cronaca

Cannabis light, la stretta. La rabbia dei negozianti a Ferrara: “Danni per tutto il settore. E un favore al crimine”

Rivenditori e produttori di canapa legale in rivolta: “Norma insensata”. Ma il tossicologo: “Il Thc può indurre effetti psicofisici anche a basse dosi”

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Cannabis light, la rabbia dei negozianti ferraresi: “Norma insensata”

Ferrara, 5 agosto 2024 – Da Roma arriva lo stop alla cannabis light e, anche a Ferrara, le reazioni degli addetti ai lavori alternano silenzi eloquenti e contrarietà.

Nei giorni scorsi è stato approvato in Commissione l’emendamento del governo al Ddl sicurezza che introduce una stretta significativa sulla canapa legale. Una misura controversa che ha suscitato forti reazioni tra gli operatori del settore e gli attivisti. A Ferrara sono presenti alcuni negozi di vendita della cannabis light, a cui si aggiungono anche distributori automatici H24. Tra gli esercenti c’è poca voglia di parlare. I più si trincerano dietro un “no comment”, precisando come l’approvazione definitiva richiederà ancora del tempo. A parlare, invece, è Danny Ranieri titolare del negozio ‘Too Weed canapa store & svapo’ di via Palestro. “Una norma che non ha senso – scandisce –. Si tratterebbe di un danno a tutto il settore. Spesso in quest’ambito ci si divide anche tra noi. Se passa la norma si rischia di incrementare un ambito non controllato, anche a favore della microcriminalità”. Entra nel merito l’Associazione Canapa Sativa Italia, di cui fanno parte anche alcuni negozi di Ferrara. “Il processo di approvazione richiederà del tempo per passare sia alla Camera e al senato – si legge in una nota –. Questa norma danneggerebbe le imprese italiane che non potrebbero più operare, mentre i clienti potranno rivolgersi ad aziende estere. La canapa non è pericolosa per la salute, ma anzi è un’opportunità per l’economia italiana oltre che un mezzo nel rispetto della tanto decantata etica, proprio per contrastare le mafie e ridurre il danno da altre sostanze, persino legali”.

Sul tema un approfondimento scientifico arriva da Matteo Marti, docente e tossicologo forense, direttore del laboratorio di tossicologia forense e xenobiocinetica clinica del dipartimento di Medicina traslazionale e per la Romagna di Unife. “La cannabis contiene oltre cento fitocannabinoidi, alcuni dei quali hanno proprietà psicoattive – spiega –. Gli effetti possono essere vari. Il Thc è un cannabinoide psicoattivo che induce euforia o rilassamento e alterazioni della percezione. Prodotti a bassa concentrazione di Thc dovrebbero indurre effetti psicoattivi minimi o nulli.

Vari report scientifici indicano che anche basse dosi di Thc possono indurre importanti effetti psicofisici e comportamentali. Vi è quindi una preoccupazione per quanto riguarda soprattutto i giovani – puntualizza –, i quali potrebbero presentare alterazioni nelle risposte sensorimotorie e psichiche”. L’assunzione per via inalatoria di basse dosi di Thc, prosegue il professore, “è sufficiente per variare le risposte emozionali e indurre uno stato di ‘sballo’ e ‘amotivazionale’”.

Sul cannabidiolo, Marti precisa che “diversamente dal Thc, è un composto non psicoattivo, non induce stato percettivo alterato. Vari studi scientifici hanno evidenziato alcuni suoi potenziati benefici, come le proprietà antinfiammatorie e analgesiche, di riduzione dell’ansia e dello stress, e il miglioramento della qualità del sonno. È stata dimostrata l’efficacia del Cbd nella riduzione della frequenza delle convulsioni in soggetti con epilessia. È potenzialmente impiegabile anche per il trattamento di nausea e vomito, malattie neurodegenerative e disturbi psichiatrici. Dei Cbd – conclude – non si sanno gli effetti a lungo termine soprattutto sul neurosviluppo e la maturazione cerebrale negli adolescenti. La sua prescrizione deve essere fatta da un medico dopo attenta valutazione”.