MARIO BOVENZI
Cronaca

"Campi di pomodoro devastati dalle nutrie"

Codigoro, la denuncia di un giovane imprenditore. Confagricoltura: "Coltivare la terra sta diventando un’impresa sempre più difficile"

"Campi di pomodoro devastati dalle nutrie"

"Campi di pomodoro devastati dalle nutrie"

di Mario Bovenzi

Le piantine di pomodoro? Non ci sono più, sparite. Resta la terra che in questi giorni sembra un po’ meno arida per qualche avara goccia di pioggia e la rabbia. Quella di Luisito e Mattia Naldi (nella foto), padre e figlio, che hanno – forse sarebbe meglio dire avevano – un appezzamento con piante di pomodoro a Pontelangorino, 13 ettarri di filari nel territorio di Codigoro di cui è rimasta ben poca cosa. I colpevoli? Punta il dito contro le nutrie Mattia Naldi, iscritto all’associazione di categoria Confagricoltura. "L’altro giorno – racconta – i primi segni del loro passaggio, le piantine erano letteralmente spaccate. Mercoledì la doccia fredda, due ettari erano stati completamente cancellati dal loro passaggio. Solo l’inizio della devastazione. Le nutrie escono dal canale e si allargano sul campo di pomodori, provocando danni molto ingenti. Vengono messe le gabbie – la sua denuncia –, ma i soliti ambientalisti ad oltranza che nulla sanno di natura, ecologia, equilibri spezzano la rete, le spaccano, spaccano tutto". Il risarcimento dei danni rappresenta un altro capitolo amaro. "Ci danno le briciole, è una parola grossa chiamarli risarcimenti – riprende –. A questo punto diventa un’impresa riuscire a coltivare la terra". Non solo per le nutrie. Spiega Luisito Naldi, la campagna la sua vita ormai da più di 25 anni. "Abbiamo un altro appezzamento a Volano, sempre nel comune di Codigoro – precisa –, un altra parentesi che si apre e si chiude per spiegare quanto sia diventato difficile fare questo lavoro, essere oggi un agricoltore. Le colture vengono danneggiate da colombi, fagiani e adesso ci si sono messe anche le oche selvatiche. Anche qui segui l’iter per i risarcimenti, anche qui ti arrivano briciole, una beffa. Non danno niente e tu invece hai perso il raccolto, la tua fatica".

Confagricoltura Ferrara, alla luce delle numerose segnalazioni pervenute dai propri associati, mette in luce che risulta sempre più complicato il lavoro degli agricoltori, specialmente nel Basso Ferrarese. "Risulta infatti – afferma l’associazione di categoria – sempre più ingente la presenza di fauna selvatica incontrollata. Le specie più invasive per le nostre colture vanno dalle nutrie ai piccioni, dai corvi the i colombacci passando per le oche selvatiche. Confagricoltura Ferrara auspica che vengano adottate soluzioni più appropriate per riportare la situazione a una condizione accettabile per tutto il mondo agricolo".