MARIO BOVENZI
Cronaca

Campagne amare: "Meteo folle e danni. Noi agricoltori siamo senza paracadute"

Calderoni (Cia): "Siamo lasciati soli davanti al cambiamento climatico. Ancora nemmeno una lira per la gelata del 2023, è passato più di un anno".

Calderoni (Cia): "Siamo lasciati soli davanti al cambiamento climatico. Ancora nemmeno una lira per la gelata del 2023, è passato più di un anno".

Calderoni (Cia): "Siamo lasciati soli davanti al cambiamento climatico. Ancora nemmeno una lira per la gelata del 2023, è passato più di un anno".

"Quello che è successo in questi giorni ha dimostrato ancora una volta che noi agricoltori, nella battaglia contro il cambiamento climatico, ci lanciamo con un paracadute che si apre in ritardo, quando la terra è ormai troppo vicina. O che non si apre proprio. Non è possibile che un’assicurazione paghi il danno che abbiamo subito dopo più di un anno, che siamo qui ancora a parlare dei risarcimenti delle gelate di aprile 2023", è la denuncia di Stefano Calderoni, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara, che scende in campo dopo il pasticcio del Fondo mutualistico Agricat per i risarcimenti dei danni del 2023. Pasticcio che si va a sommare con una situazione difficile, la quota delle assicurazioni agricole agevolate – passate dal 70 al 52% – in maniera retroattiva, a partire dal 2022. Nei giorni scorsi, tra lo stupore di tutte le associazioni di categoria, erano stati negati i risarcimenti di Agricat, il fondo mutualistico nazionale che copre i danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici calamitosi, che sono gli agricoltori stessi ad alimentare, rinunciando al 3% dei contributi Pac. In sostanza si negavano alle aziende i loro stessi soldi. Poi, dopo la forte protesta del mondo agricolo, la schiarita. "Le nostre attenzioni e il nostro impegno sono rivolti agli agricoltori, colpiti l’anno scorso da perdite di raccolto dovute a gelo e alluvioni". Così Massimo Tabacchiera, amministratore delegato di Agricat, a margine dell’incontro con i Coordinamenti nazionali dei Centri di assistenza agricola (Caa). Ma la questione del clima folle, dei danni e dei costi per le assicurazioni che continuano a crescere resta sul tavolo. "Non si può lasciare che le aziende affrontino la sfida enorme del cambiamento climatico senza certezze. E’ una strada che porterà a un unico risultato, la fine di un settore chiave per l’economia del nostro territorio e dell’intero Paese", ribadisce Calderoni. "Come faranno le aziende agricole a difendersi dai fenomeni climatici estremi con sostegni incerti e assicurazioni agricole dai costi proibitivi?", la domanda che solleva il presidente della Cia. Un’altra metafora. "Quando succede un incidente automobilistico le assicurazioni coprono il danno, pagano in genere nell’arco di qualche mese. Noi invece dobbiamo aspettare un anno, più di un anno. Come fai a lavorare in queste condizioni, soprattutto con le follie ormai strutturali del meteo. Gelate, grandinate e devastazioni ricorrenti. Che provocano danni che rischiano di mettere in ginocchio le imprese, bilancio e morale degli agricoltori".