FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

“La mia California brucia, territorio raso al suolo. Ci sono responsabilità”. La denuncia di Maximilian Law

Il direttore artistico e fondatore del Ferrara Film Festival: “Il sindaco di Los Angeles e il governatore dovrebbero dimettersi”

Maximilian Law a Los Angeles

Maximilian Law a Los Angeles

Ferrara, 11 gennaio 2025 – Maximilian Law, direttore artistico e fondatore del Ferrara Film Festival. Una vita a cavallo tra la città estense e la California che, in questo momento, è alle prese con una serie di incendi di portata straordinaria.

Come sta vivendo questo momento?

“In maniera drammatica. Il dolore, nel vedere ormai un terzo del territorio californiano raso al suolo dalle fiamme, è indescrivibile. Il legame con quella terra per me è molto profondo: la sono diventato uomo, sono cresciuto professionalmente e come persona. Ma ci sono delle responsabilità ben precise, sulle quali non si può più tacere”.

A cosa o a chi fa riferimento in particolare?

“Lo stato della California, da sempre, ha una grande disponibilità idrica attingendo – attraverso un complesso reticolo di canalizzazione, per lo più irrigua – all’acqua fornita da altri stati del Nord. Purtroppo, però, la follia dell’ambientalismo ideologico ha spinto l’amministrazione californiana a chiudere uno fra i principali canali da cui veniva attinta la risorsa idrica. Questo sta comportando l’aggravamento della situazione in cui versa la California”.

Si riferisce all’esiguità di acqua per spegnere gli incendi, lamentata anche dai pompieri californiani?

“Esattamente. I pompieri dello Stato della California, a più riprese, hanno spiegato che al momento gli idranti possono spegnere al massimo incendi che coinvolgono solo due abitazioni. Considerando la portata della devastazione, ci si rende conto di quanto scellerata sia stata la decisione di chiudere quel canale. Ma su un punto voglio essere chiaro”.

Dica pure.

“Non voglio trasformare questa immane tragedia in un’occasione di strumentalizzazione politica, aumentando la conflittualità. A me non importa se l’amministrazione è democratica o repubblicana. Il punto è che l’ideologia, quando prevale sulla praticità, porta solo danni. Ed è per questo che, a mio modo di vedere, sia il sindaco di Los Angeles, sia il governatore della California dovrebbero dimettersi”.

Esiste un modo per contrastare fenomeni come quello a cui stiamo assistendo in questi giorni e per il quale peraltro il presidente Biden è stato trattenuto negli Usa?

“Un’efficace politica di prevenzione. Questo è un tema prettamente californiano, di competenza del governatore. Non è ‘statale’, salvo che la presidenza non si incarichi di fornire linee generali in questo senso. Però la politica di prevenzione fatta sin qui è stata del tutto inefficace”.

Lei ne è testimone diretto?

“Ma certo. Se è vero che quelli di quest’anno sono incendi di portata oggettivamente superiore rispetto alla media, è altrettanto vero che ogni anno in California ci sono incendi. Per cui, possiamo dire che non sia una novità”.

Lei da quanto sta in California?

“Da oltre vent’anni. Sono cittadino americano a tutti gli effetti anche se per via della mia attività mi trovo spesso in Italia”.

Lei è un uomo di cinema. Tra le altre, le colline di Hollywood sono molto esposte al rischio incendi.

“È così. Un patrimonio dell’umanità – prima ancora che del cinema – come quelle alture, rischia di scomparire. Anche per questo penso che qualcuno debba assumersi le responsabilità di questo disastro”.