Ferrara, 4 settembre 2024 – Cala l’ecoscandaglio nel Grande Fiume, vede passare sotto il filo dell’acqua i pesci, qualche rottame sul fondo, la vegetazione che oscilla nella corrente. E soprattutto, gli occhi al monitor sulla prua della barca, vede quella temperatura, che sale.
Scuote la testa, preoccupato, Andrea Poggioli, 40 anni. Il Po la sua seconda casa, appena stacca e finisce di lavorare, lui e il figlio Ludovico, 12 anni, salgono in barca per andare a caccia di siluri, carpe, cefali. Anche in questi giorni, il sole che sembra cuocere su quello specchio che riflette le rive. “La temperatura si è alzata, e non di poco – afferma – durante il giorno si è assestata su 28, 29 gradi. Nelle ore più calde, intorno all’una, arriva a 30 gradi. L’acqua è troppo calda. E dove il fondo è basso, è pure peggio”.
Acqua termale, un brodo caldo che stagna nelle insenature. “Per il momento non si sono verificate morie di pesci – sottolinea –, ma il pericolo è molto alto. La temperatura si è assestata su questi valori ormai da tre settimane e, anche se c’è stata qualche pioggia, non accenna a scendere”. I pesci vanno a ‘piantarsi’ sul fondo dove c’è qualche grado in meno. “Non riesco ancora a capire se questo fenomeno è legato alle alte temperature del fiume o magari del mare, dove si toccano alla foce 31 gradi, ma da alcuni giorni vediamo tantissimi cefali sfiorare il filo della corrente, nuotare in superficie. Mio figlio del resto proprio alla foce, del Delta, ha trovato alcune spigole morte, probabilmente per problemi legati alle alte temperature e alla mancanza di ossigeno in acqua. Era nella zona di Volano”.
Lo sbalzo rispetto a quelle che dovrebbero essere le temperature medie del periodo è notevole. “In genere a settembre – riprende – la temperatura del Po oscilla tra il 24 e i 25 gradi. Senza considerare quei picchi di 30 gradi che vediamo in alcuni orari, il salto è comunque consistente. Parliamo di quattro gradi in più sulla media di questo periodo”. Era, fino all’altro giorno, un imponente gigante d’acqua.
Le piogge, l’acqua che arrivava dal nord Italia dopo il maltempo, l’aveva gonfiato, fino a coprire erba e canneti. Dal mese di luglio lo scenario è cambiato. È affiorata la sabbia lungo le sponde. “Per un gioco di correnti – tratteggia il nuovo volto del fiume – il Po è mutato. E in poco tempo”. Il livello è sceso di almeno un metro, si sono formate isole di sabbia, in alcuni tratti profonde buche anche di dieci metri di profondità. “Dove ci sono le pompe dell’acquedotto – indica Poggioli, la prua della barca che avvolge il fiume, in sottofondo il borbottio del motore – ancora il livello è alto, le strutture pescano l’acqua senza problemi. Quasi di fronte, verso la riva di Santa Maria Maddalena, si è formato un grande banco di sabbia bianca. L’isolotto dove andiamo invece noi a pescare è sommerso”. Se Il Po calerà ancora, bastano 50 centimetri, sotto la Statale 16 tornerà ad affiorare il ‘ponte vecchio’.