Caduti di guerra, tombe dissestate: "Meritano più rispetto dal Comune"

Portomaggiore, una residente punta il dito. L’assessore: "Sepolcri privati, procedura più complessa"

Caduti di guerra, tombe dissestate: "Meritano più rispetto dal Comune"

Le tombe dissestate al cimitero di Gambulaga nella parte riservata ai caduti di guerra sono al centro delle polemiche

Tombe dissestate nel cimitero di Gambulaga. Lo segnala Vittorina Piazza, che rimarca essere quelle "di un campo speciale, riservato ai caduti in guerra. Eredi da ricerche effettuate non ci sono. Meritano un riguardo da parte del Comune". L’assessore ai Lavori Pubblici, Michela Bigoni, allarga le braccia: "Purtroppo si tratta di sepolcri privati, per i quali la procedura di intervento è più complessa, ma stiamo predisponendo l’iter per intervenire in quelle situazioni estreme sia per decoro che sicurezza". E aggiunge: "Le aree su cui sorgono questi sepolcri sono in concessioni a privati i quali dovrebbero prendersene cura e quindi questo abbandono non dovrebbe avvenire, ma spesso non vi sono eredi o gli stessi abitano all’estero e quindi ci si trova a far fronte a queste situazioni". Poi c’è il caso incredibile che vede vittima Davide Della Torre: "Ho acquistato una vecchia cappella gentilizia – racconta – operazione in cui il Comune fa da tramite per evitare speculazioni, che non si è rivelata a norma di legge, né per l’Asl, né per Arpa. Il comune di Portomaggiore fa orecchie da mercante dal lontano 2012. Nel frattempo prima mia madre e poi mio padre sono morti e sono stati tumulati in tombe di fortuna". La sua odissea non è finita, assume toni grotteschi man mano che passano gli anni: "Sono passati più di dodici anni, ma il Comune, che nel frattempo voleva restituirmi i soldi dell’acquisto, si è accorto che li aveva già spesi. Così mi ritrovo con una tomba di famiglia pagata e miei genitori sepolti in posti dove non avrebbero voluto finire".

Franco Vanini