CRISTINA RUFINI;
Cronaca

Caduta fatale al Maggiore "Leo era morto da poco, l’ospedale mi denunciò per danno d’immagine"

Lo sfogo del padre del ventunenne deceduto a giugno del 2022 "Era in stato confusionale, fu abbandonato dai sanitari bolognesi". Per la tragedia, oggi, l’unica indagata è una psichiatra di Cona.

Caduta fatale al Maggiore  "Leo era morto da poco,  l’ospedale mi denunciò  per danno d’immagine"

Caduta fatale al Maggiore "Leo era morto da poco, l’ospedale mi denunciò per danno d’immagine"

di Cristina Rufini

"Mio figlio, in stato confusionale, viene abbandonato dai sanitari del Maggiore di Bologna, muore volando giù dal tetto dell’ospedale che mi denuncia per danno all’immagine". Ha riflettuto un po’ ieri prima di decidere se commentare o meno lo sviluppo nelle indagini per la morte del figlio Leonardo, deceduto a 21 anni dopo essere precipitato da una finestra del Maggiore, a giugno 2022. Poi, superando il comprensibile sconcerto per una ricostruzione dei fatti e delle accuse che ha ancora molte zone d’omba, Davide Riberti ha deciso di affidare al profilo Facebook creato per ricordare il suo Leo, le poche righe di commento. Aggiungendo solo che quello che chiede è "che tutti i responsabili paghino". Del resto come non comprendere il desiderio di capire perché quel suo ragazzone è morto neanche 24 ore dopo essere entrato al Maggiore. Poche ore dopo un intervento chirurgico all’esofago. La denuncia di cui parla Riberti riguarda una segnalazione inviata dalla direzione genarale dell’Ausl di Bologna al pm Venturi, che sta indagando sulla morte di Leonardo, e al Nucleo Nas dei carabinieri. Porta la data del 28 luglio scorso. Cioè poco più di un mese dopo la morte del ventunenne. Si chiede alla polizia giudiziaria di valutare il comportamento del padre che aveva postato sul proprio profilo Facebook la foto della finestra aperta del Maggiore da dove si sarebbe calato il ventunenne la notte tra il 20 e il 21 giugno dello scorso anno. Valutazioni anche "ai fini della tutela dell’immagine e della credibilità dell’operato aziendale". Non sappiamo che cosa sia seguito a questa segnalazione.

La ricostruzione. Per quanto riguarda invece la morte di Leonardo, il pm Luca Venturi, qualche settimana fa ha firmato l’avviso di conclusione indagini per omicidio colposo. Unica indagata risulta una psichiatra dell’Azienda ospedaliera di Cona, ’rea’ secondo il magistrato di non avere comunicato nella nota di accompagnamento da Ferrara (dove Leonardo era ricoverto nel reparto di Psichiatria) all’ospedale di Bologna "la presenza di uno stato psicotico acuto....e compiendo e facendo compiere ad altri sanitari ferraresi alcune disarticolate telefonate a diversi reparti del Maggiore, senza mai rappresentare la necessità di una presa in carico coingiunta e ben organizzata". Senza avere raccontato di un tentativo di fuga del paziente. Ma scorrendo l’atto del pm, si legge una ricostruzione abbastanza dettagliata delle ore precedenti la morte del 21enne, avvenuta ricordiamolo all’ospedale Maggiore di Bologna intorno alle 6 del 21 giugno 2022. E cioè che all’1.30 il 21enne fu ripreso da un tentativo di allontanamento dall’ospedale, per via interna, . Ripreso dal medico in servizio nel reparto di Otorino, il quale per una volta tenta di contattare lo psichiatra di turno, che però era impegnato altrove. Leonardo viene quindi riportato in reparto. Nessun nuovo tentativo di allertare uno psichiatra perché Leonardo "si palesava tranquillo". E proprio da questo reparto che avrebbe dovuto essere chiuso, Leonardo però è uscito ancora, questa volta calandosi da una finestra alle 5.30, riuscendo a passare, nonostante la limitata ampiezza. Scendendo a un livello più basso, su una tettotia da dove poi è precipitato al suolo dove ha lasciato i suoi 21 anni.