REDAZIONE FERRARA

"Boom di daini in pineta. Danni all’ecosistema"

L’analisi di Costa: "A Volano sono già 750. Tutelare la biodiversità in un ambiente sempre più fragile".

L’analisi di Costa: "A Volano sono già 750. Tutelare la biodiversità in un ambiente sempre più fragile".

L’analisi di Costa: "A Volano sono già 750. Tutelare la biodiversità in un ambiente sempre più fragile".

Sono 750 i daini nella zona della pineta di Volano ed altrettanti quelli nella ravennate pineta di Classe, con una dinamica di crescita della popolazione del 30%. Lo dice Massimiliano Costa, direttore del Parco del Delta. Il dato è frutto di censimenti effettuati da personale di Ispra e delle polizie provinciali. Una popolazione che, mentre nel ravennate è parzialmente contenuta ‘naturalmente’ da un piccola famiglia di lupi, a Volano, non essendoci né predatori né competitori naturali, i daini continuano ad aumentare. "Nessuno vorrebbe mai togliere la vita a un daino – precisa Costa –, ma c’è un ecosistema formato da piante, animali e persone sul quale incidono i danni che producono a piante, invertebrati, piccola fauna e all’ecosistema nel suo insieme. Le praterie di orchidee presenti nella zona ovest di Volano sono completamente scomparse e sono rimaste solo alcune specie di piante che i daini non mangiano, a danno della biodiversità che va sempre tutelata, ancor più in un ambiente fragile come quello del parco". Ricorda inoltre gli impatti fra daini e automobilisti che sono stati cinque lo scorso mese, "in costante aumento – sottolinea – uno con esiti molto impattanti per il veicolo, due dei quali risarciti dall’assicurazione per 15mila euro. In questi casi è bene inviare la richiesta al Parco se siamo nell’area di competenza, ma anche ai proprietari delle strade. In presenza di cartelli indicanti la selvaggina vagante o aree boscate ai lati delle strade va comuqneu prestata grande attenzione quando si guida". In tutta la provincia gli incidenti con animali di taglia importante sono stati cinquanta nell’arco dello scorso anno. "La strada della sterilizzazione è complessa è molto costosa – aggiunge Costa –, tuttavia con l’Università la stiamo studiando. È un percorso molto complicato e laborioso che richiede ingenti risorse delle quali al momento non disponiamo".

Il direttore del Parco ricorda infine la vicenda del boscone della Mesola, dentro il quale i daini stavano mettendo a repentaglio la sopravvivenza del cervo delle dune, una specie autoctona di grande pregio. Questo rischio vide gli uomini del corpo forestale costretti, al fine di tutelare il ricambio naturale del bosco, alla soppressione di oltre duemila animali in quattro anni. Nonostante tutto, la questione dei daini è ancora lungi da trovare una soluzione.

cla. casta.