FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Boato e danni all’alba. Fanno saltare il Postamat e fuggono col bottino. È caccia alla banda

Il colpo intorno alle 5.30 di ieri all’ufficio postale in piazza a Mesola

Boato e danni all’alba. Fanno saltare il Postamat e fuggono col bottino. È caccia alla banda

Il colpo intorno alle 5.30 di ieri all’ufficio postale in piazza a Mesola

Mentre le prime luci facevano capolino sulle campagne del Delta del Po, un boato ha spazzato via la quiete di una domenica mattina di settembre. A essere scosso dal botto è stato il centro di Mesola, precisamene piazza della Vittoria. Quando i primi abitanti buttati giù dal letto si sono affacciati alle finestre, ormai era già tutto finito. In piazza rimanevano solo i resti semicarbonizzati di un raid compiuto con una rapidità impressionante. Nel mirino dei banditi (i carabinieri cercano almeno due o tre persone) è finito il Postamat dell’ufficio postale del Comune deltizio.

Il commando è entrato in azione alle 5.30. Raggiunto l’obiettivo, i malviventi hanno piazzato la carica esplosiva nell’erogatore di banconote e poi lo hanno fatto saltare. La deflagrazione ha sventrato lo sportello automatico, facendo schizzare pezzi a metri di distanza. Subito dopo, si sono impossessati del bottino e sono fuggiti, svanendo nel nulla. In piazza della Vittoria sono arrivati i carabinieri e i vigili del fuoco. A questi ultimi il compito di verificare le condizioni dello stabile nel quale è avvenuta l’esplosione. I carabinieri si sono invece subito messi al lavoro per cercare di risalire ai responsabili. Come anticipato, si tratterebbe di almeno due o tre soggetti, che hanno agito con il volto coperto. Probabilmente dei professionisti, vista la precisione con cui è stata compiuta l’azione.

Stando alle prime ricostruzioni, avrebbero utilizzato la tecnica della ‘marmotta’, che prevede l’impiego di un oggetto di metallo con un cono pieno di esplosivo a una delle estremità. A quella opposta è invece posizionata la miccia, che viene attivata dopo avere inserito la ‘marmotta’ nel bancomat. Al momento, il bottino è ancora in fase di esatta quantificazione. Essendo fine settimana è verosimile che il Postamat fosse stato ricaricato, ma al momento non si è in grado di sapere con esattezza quanti contanti fossero rimasti nella sua ‘pancia’ di metallo. La conta dei danni riguarda ovviamente anche la struttura, nella parte interessata dallo scoppio. Le indagini sono ora nelle mani dei carabinieri della compagnia di Comacchio e dei colleghi del Nucleo investigativo.