FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Blitz in un magazzino. Cibi irregolari e scaduti, scatta il maxi sequestro

La Finanza ha posto i sigilli a 45mila prodotti cinesi potenzialmente pericolosi. Nel mirino anche 2.300 bottiglie di alcolici senza il contrassegno delle accise. Sotto esame tracciabilità, etichette e documenti di acquisto e importazione.

Un finanziere durante le operazioni di sequestro nel magazzino

Un finanziere durante le operazioni di sequestro nel magazzino

In quel capannone alle porte della città era stipato di tutto. Alimenti scaduti, prodotti privi delle corrette indicazioni sull’etichetta e alcolici non in regola. Il blitz della guardia di finanza all’interno di un magazzino di vendita all’ingrosso di cibo e bevande si è concluso con il sequestro di decine di migliaia di prodotti non conformi alle normative Ue. Entrando nel dettaglio, i sigilli sono scattati per 45mila alimenti e 2.300 bottiglie di alcolici. Secondo le prime ricostruzioni i prodotti, tutti cinesi, erano destinati a essere esposti sugli scaffali di minimarket etnici del territorio. Peccato che molti di essi non avessero i requisiti per essere venduti, alcuni addirittura perché ritenuti potenzialmente pericolosi.

Il sopralluogo. Tutto è partito nei giorni scorsi da una verifica fiscale da parte delle fiamme gialle su quel magazzino, riconducibile a una società gestita da cinesi. Al momento dell’accesso nel capannone – che si trova nella zona industriale a ridosso del casello di Ferrara Nord – i militari hanno trovato accatastati sugli scaffali migliaia e migliaia di scatoloni con scritte in caratteri cinesi. Come accennato, si trattava di prodotti alimentari, principalmente salse, patatine, carne essiccata, pasta, olio, salumi, zucchero, bibite e alcolici. Non ci è voluto molto per capire che qualcosa non andava. Le confezioni non erano infatti in regola rispetto alle prescrizioni dettate dal regolamento europeo che disciplina l’etichettatura degli alimenti, prescrivendo l’obbligo di indicare informazioni sugli ingredienti facilmente comprensibili a consumatori e acquirenti. Nulla di tutto questo nelle scatole rinvenute tra le mura di quel capannone. Le etichette, infatti, non presentavano la denominazione del tipo di prodotto messo in vendita e nemmeno la lista degli ingredienti, la data di scadenza e le condizioni di conservazione a cui andavano sottoposti. Nessuna indicazione nemmeno in merito al Paese d’origine o al luogo di provenienza. Come se non bastasse, molti degli alimenti che si accingevano a essere messi sul mercato erano scaduti. Tutti i prodotti sono quindi stati posti sotto sequestro. Il passo successivo sarà la loro distruzione, a seguito del parere dell’Ausl che ha preso parte ai controlli per approfondire la natura di quei cibi e gli eventuali rischi per la salute.

Alcolici irregolari. Nel corso del controllo, si diceva, i finanzieri hanno trovato anche 2.300 bottiglie di alcolici, per circa 615 litri di bevande, tutte quante prive del contrassegno che certifica il pagamento delle accise sui prodotti di quella categoria. Il tutto aggravato dall’assenza della licenza per la vendita di alcolici. Ultimato il sequestro amministrativo dei prodotti irregolari, le indagini delle fiamme gialle proseguono per chiarire altri aspetti riguardanti quell’attività. L’ispezione ora si sposterà sul versante fiscale, allo scopo di rilevare e segnalare eventuali irregolarità su questo fronte, anche alla luce del fatto che buona parte della merce finita nella rete è risultata priva della documentazione di acquisto e di importazione. Insomma, un colpo decisamente importante, che contribuisce a togliere dal mercato merce irregolare e potenzialmente dannosa per la salute di chi l’avrebbe acquistata.