REDAZIONE FERRARA

"Biogas, no al nuovo impianto"

A Vigarano la polemica per una nuova centrale a biometano: la lista civica ViviAmo Vigarano esprime forte contrarietà per impatti sulla salute, ambiente e occupazione. Articolo di Claudia Fortini.

A Vigarano la polemica per una nuova centrale a biometano: la lista civica ViviAmo Vigarano esprime forte contrarietà per impatti sulla salute, ambiente e occupazione. Articolo di Claudia Fortini.

A Vigarano la polemica per una nuova centrale a biometano: la lista civica ViviAmo Vigarano esprime forte contrarietà per impatti sulla salute, ambiente e occupazione. Articolo di Claudia Fortini.

Una nuova centrale a biometano a Vigarano, in via Catena, al confine con il comune di Ferrara. E’ iniziato l’iter. La lista civica di minoranza ViviAmo Vigarano grida la propria contrarietà. Un giudizio tranciante. Tuonano Lisa Pancaldi, Olao Guidetti e Giuseppe Ilacqua. "Duole constatare che gli uffici comunali fossero a conoscenza del progetto già dal mese di luglio e che purtroppo consiglieri e cittadinanza ne siamo venuti a conoscenza solo adesso processo burocratico già ampiamente avviato" . Tanti i motivi della contrarietà: "Prima di tutto la tutela della salute dei nostri concittadini – premette Lisa Pancaldi -. Ricadrà inequivocabilmente sulla nostra zona". C’è poi la questione del digestato, il materiale di risulta della lavorazione: "Esistono stringenti norme sulla sua distribuzione ma la storia recente vissuta dai cittadini sul nostro territorio insegna che non sempre queste norme vengono rispettate" ricordano. C’è poi la ferita ancora aperta della centrale a biogas di via Frattina "con tutte le problematiche che ne sono derivate – sottolinea la Pancaldi - e un’altra in via Pascolone nel Comune di Ferrara appena fuori dal confine. Provocano ricadute in termini di emissioni e transito di mezzi pesanti queste attività. Aumenterà ancora il transito di mezzi pesanti sulle strade del comune, non bastassero i tanti problemi avuti fino ad oggi. Tutti noi ci troviamo a dover convivere con strade disastrate – aggiungono - dovendo con le nostre tasse, ottemperare agli oneri finanziari derivanti dalla loro manutenzione, impegni che ricadranno anche sulle generazioni future per 28 anni". Insediamenti che i consiglieri ricordano "avere una ricaduta occupazionale minima. E non è possibile accettare che il profitto di pochi ricada sulle spalle della collettività". C’è poi una questione etica. "Riteniamo assurdo – aggiungono – che debbano essere usati dei campi agricoli per colture dedicate alla produzione di biometano, quando invece dovrebbero essere destinati all’alimentazione umana".

Claudia Fortini