Il bilancio consolidato non è un semplice documento “informativo”, come vorrebbe liquidarlo l’amministrazione comunale, ma certifica in modo chiaro la gestione economico-patrimoniale e finanziaria dei conti pubblici durante il 2023. Un quadro che tiene insieme ricavi e spese del Comune, degli enti e delle aziende controllate. Il risultato finale d’esercizio 2023 è di poco positivo però balza all’occhio l’enorme variazione negativa rispetto all’anno precedente: - 12,7 milioni. Una riduzione che preoccupa per due ragioni: dipende principalmente dal risultato d’esercizio del Comune, che nel 2023 è in passivo per 2,8 milioni; fa parte di un trend negativo costante dal 2020. Le sofferenze evidenziate dalle forze di minoranza in Consiglio erano già riscontrabili tra le pieghe del Consuntivo 2023, presentato in aprile: il margine operativo Lordo (differenza tra componenti positivi e negativi di gestione) risultava negativo per 6 milioni. Rispetto al 2022 la differenza negativa di gestione interessava sia il risultato d’esercizio (-12.003.458) che il margine operativo lordo (-9.416.214) dell’ente. Perché, nonostante la diminuzione dei ricavi e l’aumento dei costi, si è scelto comunque di spendere ingenti risorse pubbliche polverizzando il risultato di esercizio consolidato? Il sospetto è che i risultati rivendicati dall’assessore Fornasini tendano a nascondere una gestione assai “liberale” delle casse pubbliche in vista delle imminenti elezioni. Nel 2020 il bilancio consolidato offriva un risultato positivo per circa 34,6 milioni di euro, in linea con le annualità precedenti, poi l’attivo si riduce a 6,2 milioni nel 2021, raddoppia l’anno seguente e viene letteralmente polverizzato nel 2023. A poco vale il raffronto tentato dall’assessore con Bologna, Modena o Ravenna, comuni assai diversi per volume di personale, di servizi erogati, di investimenti effettuati, di valore delle rispettive partecipazioni pubbliche. La verità, purtroppo, è una sola: l’assenza di programmazione a lungo termine della spesa in servizi e investimenti di generale utilità, persino ASP vede un lieve calo di trasferimenti sul 2022. Queste scelte politiche votate al presente, per mantenere consenso elettorale, presto o tardi potrebbero provocare seri problemi all’equilibrio dei conti pubblici. Per questo non abbiamo approvato il Consolidato 2023 e non intendiamo avvallare una comunicazione manipolatoria dei dati contenuti: i ferraresi si aspettano che il Comune spenda con efficienza le risorse delle tasse, senza indebitarsi o depauperare un patrimonio ancora solido e importante (nella foto Fabio Anselmo).
I gruppi consiliari Pd
e Lista Civica Anselmo