REDAZIONE FERRARA

Bergamini, il cugino dell’imputata "La sorella lo fa solo per i soldi"

Al processo l’avvocato Anselmo ha fatto ascoltare un’intercettazione tra Dino Pippo Internò e un’amica

Bergamini, il cugino dell’imputata "La sorella lo fa solo per i soldi"

ARGENTA

Ha sostenuto davanti alla Corte

di Assise di Cosenza che Denis Bergamini, quel 18 novembre del 1989 si era recato a prendere Isabella Internò, oggi accusata della morte del calciatore argentano, sotto la casa dove viveva a Rende. A raccontare questa ricostruzione di quel giorno è Carmela Dodaro, un’amica dell’odierna imputata. "Isabella prima mi chiese di uscire insieme, quel pomeriggio – ha raccontato ieri in aula Dodaro – Poi mi richiamò dicendomi che Bergamini l’aveva chiamata e che le voleva parlare. Io le consigliai di non andare, si erano lasciati ufficialmente tra ottobre e novembre del 1988, ma so che continuavano a incontrarsi. Lei mi disse, però, che se lui voleva parlargli, lasciando addirittura il ritiro, doveva essere importante. Denis arrivò con la Maserati, era tranquillo, lei salì e se ne andarono". Poi la Dodaro ha raccontato come venne a sapere di quanto accaduto: "La sorella di Isabella mi disse che era morto e poi, quella sera stessa, Isabella mi raccontò della scelta di lui di fare l’autostop, e della frase che gli disse prima di buttarsi sotto il camion ’Ti lascio il mio cuore, ma non il mio corpo’". A questo punto a Dodaro il pm Primicerio ha contestato che nel 2017,la sua versione era stata alquanto diversa, considerando che aveva sostenuto di avere appreso tutti i particolari solo qualche giorno dopo. Allora Dodaro ha ammesso di non ricordare precisamente. L’avvocato Fabio Anselmo, legale che assiste i familiari del calciatore, si è soffermato sul rapporto che Dodaro aveva con il cugino della Internò, Dino Pippo, che lavora insieme a Dodaro. "Solo rapporti di lavoro", ha sottolineato. Ma Anselmo le ha fatto ascoltare un’intercettazione in cui i due parlano di questioni personali per 25 minuti, della salute del figlio dell’uomo e di altri colleghi e della morte di Bergamini. Ed è in questo frangente che Dino Pippo, nel corso della telefonata, dichiara "Quel procuratore Facciolla (all’epoca indagava sulla vicenda, Ndr) vuole solo fare carriera e la sorella lo fa per i soldi dell’assicurazione". La testimone ha poi concluso commetando "Assurdo questi testimoni che si fanno vivi dopo venti anni". Anselmo le ha fatto presente che anche lei, prima del 2017, non aveva sentito la necessità di raccontare che quel pomeriggio aveva visto Internò e Bergamini insieme. Si torna in aula l’8 maggio, con la testimonianza di alcuni parenti della Internò. Poi il 19 e 20 il processo si sposta a Bologna.

Cristina Rufini