Berco, incontro chiave per il futuro. Ammortizzatori fino a fine anno

Copparo: l’azienda non è in un periodo facile. Si discuterà della sorte dei quasi 1200 dipendenti

Berco, incontro chiave per il futuro. Ammortizzatori fino a fine anno

Al momento le bocche sono cucite e nessuno si sbilancia. Le tinte sul prossimo futuro però non sono propriamente rosee

Ha tutte le sembianze di un appuntamento molto importante. Questa mattina, infatti, i vertici aziendali Berco incontreranno i sindacati di categoria dei metalmeccanici. Cgil, Cisl e Uil ascolteranno ciò che l’impresa ha da dire sul futuro dello stabilimento copparese, sulle sorti occupazionali dei circa mille e duecento dipendenti e sulle prospettive del mercato. Per il settore della metalmeccanica, di certo, questo non è un momento particolarmente florido. Anzi. E già comunque l’azienda non viene da un periodo facile. Fino alla fine dell’anno si continuerà a fare ricorso agli ammortizzatori sociali. I piani, fra cassa integrazione e solidarietà sono ancora in piedi. D’altra parte era il 22 ottobre dello scorso anno quando scrivevamo che lo stabilimento di Copparo stava attraversando un momento di crisi dovuto a un calo produttivo.

Ebbene, la situazione da allora – per ragioni strutturali e congiunturali – non è cambiata di molto. All’epoca si decise di variare ammortizzatore, avviando un piano di solidarietà. Ora, in ballo, c’è il futuro dello stabilimento e dei lavoratori. Al momento le bocche sono cucite e nessuno si sbilancia. Le tinte sul prossimo futuro però non sono propriamente rosee. A maggior ragione in un contesto – quello del Basso Ferrarese e del copparese nello specifico – già in forte sofferenza sul piano degli indicatori economici. Ma torniamo allo scorso anno. Nella seconda decade di settembre, i vertici aziendali lanciarono l’operazione di re-branding. Un nuovo design per il logo dell’azienda, che combina elementi del passato ed elementi moderni, quello presentato ai dipendenti e ai propri dealer provenienti da sessanta Paesi diversi da Berco nel settembre 2023. Allo stato non sappiamo dire se si trattò di un’operazione efficace in termini di rilancio aziendale.

Di più. In un’intervista che facemmo al segretario generale della Uilm, Rocco Palombella nel marzo scorso, i contorni che tratteggiò sulle nostre colonne erano piuttosto foschi. "L’Italia sta attraversando una profonda trasformazione nel comparto siderurgico. Una trasformazione, o transizione, che purtroppo non è stata accompagnata e che rischia di avere – come già in parte vediamo – effetti devastanti sotto il profilo occupazionale". Era marzo. L’autunno caldo era ancora lontano. Oggi, ci siamo dentro.

f.d.b.