VALERIO FRANZONI
Cronaca

Berco, giorni di passione. Settimana decisiva. Ipotesi ritiro mobilità entro la fine di ottobre

L’azienda si è presa sette giorni per valutare lo stop ai licenziamenti. La scelta dopo il tavolo in Regione: "Apriamo un discussione sul futuro". .

Berco, giorni di passione. Settimana decisiva. Ipotesi ritiro mobilità entro la fine di ottobre

L’azienda si è presa sette giorni per valutare lo stop ai licenziamenti. La scelta dopo il tavolo in Regione: "Apriamo un discussione sul futuro". .

Si prenderanno una settimana di tempo i vertici di Berco per decidere se ritirare le procedure di mobilità prima dell’incontro al ministero delle Imprese e Made in Italy del 5 novembre. Questa la richiesta all’azienda avanzata ieri dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, dalle istituzioni e dalle organizzazioni sindacali, nell’ambito del tavolo regionale di salvaguardia occupazionale Berco di Copparo, "con lo scopo – si legge nella nota emessa dalla Regione – di creare i presupposti per un confronto sul piano industriale che apra una nuova discussione sul futuro produttivo ed eviti gli esuberi e un preoccupante ridimensionamento aziendale e dell’indotto". Il tavolo è stato convocato dopo che l’azienda del gruppo tedesco Thyssenkrupp ha comunicato la decisione di avviare la procedura di licenziamento di 480 lavoratori nel sito di Copparo e di 70 in quello di Castelfranco Veneto, oltre alla disdetta della contrattazione aziendale. All’incontro di ieri, cui hanno partecipato anche il presidente della Provincia Daniele Garuti, il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni, Confindustria Emilia Area Centro, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil di Ferrara e l’Agenzia regionale per il lavoro, i vertici di Berco hanno presentato le ragioni che hanno portato a tale scelta.

L’esposizione non ha tuttavia convinto le istituzioni e le organizzazioni sindacali, "riportando solo una valutazione finanziaria priva di visione su una nuova industrializzazione". Istituzioni e sindacati hanno anche sottolineato come la vertenza "coinvolga un territorio particolarmente fragile, il cui eventuale impatto negativo avrebbe ripercussioni sociali insostenibili". Inoltre, dalla Regione e dalle istituzioni locali è arrivato un forte richiamo alla reputazione in Italia di Thyssenkrupp e alla necessità "di recuperare una responsabilità sociale dell’azienda", ed è stata considerata l’opportunità di portare la questione "anche a livello europeo, coinvolgendo i parlamentari e il Commissario italiani". Dunque, è attesa entro il 31 ottobre una risposta dell’azienda. "Vedremo cosa dirà l’azienda – afferma il segretario provinciale della Fiom Cgil, Stefano Bondi –. È auspicabile che si possa andare al Tavolo ministeriale senza la pistola puntata alla tempia della procedura di licenziamento aperta. Nel frattempo, la mobilitazione proseguirà e ci stiamo organizzando per portare una delegazione di lavoratori il 5 novembre dinanzi al ministero".

Ieri al centro ricreativo Il Parco di Ferrara, si è tenuto l’attivo di tutti i delegati di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm del Ferrarese, dedicato al tema ‘La Crisi del settore metalmeccanico nel territorio ferrarese’, con la presenza dei segretari regionali di Fim, Fiom e Uilm e dei segretari provinciali delle tre confederazioni di Cgil Cisl e Uil. Dopo un minuto di silenzio per le vittime dello stabilimento Toyota di Bologna, si sono analizzate le ragioni della profonda crisi che sta attraversando il settore manifatturiero. Berco, Regal Rexnord, Vm Motori, Zf di Ostellato, Fox Bompani, Ferroli, per citare solo le crisi più recenti. Al termine è stato votato l’ordine del giorno ‘Rilanciare il lavoro e l’occupazione sul territorio di Ferrara’, nel quale si proclama lo sciopero generale provinciale di tutta la categoria che si terrà l’11 novembre con una manifestazione a Copparo.