VALERIO FRANZONI
Cronaca

Berco, fumata grigia: "Azienda irremovibile"

Copparo, il vertice in Regione sarà riaggiornato. I sindacati: "Parole gravissime dall’Ad: per lui la fabbrica ’più produce e più perde’"

Oggi, intanto, i lavoratori sono chiamati ad 8 ore di sciopero, proclamate a seguito della rottura del tavolo

Oggi, intanto, i lavoratori sono chiamati ad 8 ore di sciopero, proclamate a seguito della rottura del tavolo

Nessun passo avanti è stato compiuto nel primo incontro che si è tenuto ieri in Regione per la fase di trattativa a livello istituzionale riguardo la procedura di licenziamento collettivo per 247 lavoratori avviata da Berco. Il tavolo presieduto dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro Giovanni Paglia, cui hanno preso parte le segreterie nazionali, regionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm, le segreterie provinciali di Cisl, Cgil e Uil, le Rsu dello stabilimento copparese, il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni, Lorenzo Tosini in rappresentanza di Confindustria e il board aziendale con alla guida l’amministratore delegato Giacomo Bottone, si è concluso infatti con un aggiornamento ad un prossimo incontro. Da parte delle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, in una nota, viene rilevato come "la posizione dell’azienda si è confermata essere irremovibile sulla volontà di voler procedere unilateralmente con i licenziamenti, al di là della solita narrativa che la Berco riporta, dichiarando tutte le disponibilità nel voler ridurre l’impatto sui lavoratori".

Da parte dei sindacati vengono inoltre riportate ed evidenziate alcune affermazioni ritenute "gravissime", "rilasciate dall’Ad di Berco nel corso della riunione a fronte della manifestata preoccupazione, da da parte dei sindacati, sul rischio di un irreversibile stato di "ingovernabilità" della fabbrica in caso mancato ritiro dei licenziamenti unilaterali e della disdetta dell’integrativo aziendale: "la fabbrica più produce più perde, sono sereno". Non sappiamo cosa possa far maturare questa tranquillità all’Ad di Berco in una fase sociale così drammatica e con una prospettiva industriale così complicata.

Saremmo però interessati nel sapere cosa ne pensa Thyssenkrupp. Sicuramente – concludono le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm – chiederemo, al già richiesto tavolo ministeriale, se le istituzioni sono altrettanto "serene" a fronte di affermazioni così "gravi" con il rischio della perdita di 1.500 posti di lavoro. Il tempo passa ed i lavoratori di Berco attendono risposte". Il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni non si attendeva certo una, seppur auspicata, svolta già dall’incontro di ieri: "A così breve distanza dall’ultimo confronto di dodici ore alla sede di Confindustria di lunedì – commenta il primo cittadino –, era improbabile che ci potessero essere delle novità concrete così tanto significative da far propendere la discussione da una parte piuttosto che dall’altra. Il tavolo di oggi era comunque dovuto, in base alla procedura che prevede appunto l’upgrade in Regione ed è servito comunque anche alla Regione stessa, che non era presente nei confronti precedenti, ad essere esattamente aggiornata sulle posizioni di tutti. È stato un incontro che comunque ha visto la continuità del confronto dei tavoli precedenti di livello territoriale. Per non ripetere le maratone dell’ultima volta ci si è riaggiornati: nei prossimi giorni arriverà una nuova convocazione da viale Aldo Moro. Restiamo dunque ben focalizzati sull’obiettivo di salvaguardia dei lavoratori e del nostro sito produttivo, dell’occupazione e della tenuta economica e sociale del nostro territorio". Oggi, intanto, i lavoratori sono chiamati ad 8 ore di sciopero, proclamate a seguito della rottura del tavolo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) dei metalmeccanici.

Valerio Franzoni