"Il futuro dell’azienda non passa per il taglio degli organici, ma costruendo un piano industriale che le permetta di fronteggiare le difficoltà". È questo il messaggio che è stato lanciato dal segretario nazionale della Cisl Giorgio Graziani ieri, durante l’incontro con le Rsu della Berco di Copparo, al quale erano presenti con lui i rappresentanti locali dello stesso sindacato: la segretaria generale di Ferrara Bruna Barberis, la segretaria territoriale Sandra Rizzo, il segretario organizzativo Giuseppe Tagliavia, la segretaria regionale della Fim Cisl Roberta Castronuovo e il segretario provinciale della Fim Cisl Patrizio Marzola, che ha fatto il punto della situazione, anche in vista del tavolo in Regione in programma oggi, e dell’appuntamento al Ministero delle Imprese e del Made in Italy che si terrà il 5 novembre, dedicato proprio alla vertenza in atto nello stabilimento copparese, dopo l’annuncio da parte dei vertici aziendali dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo di 480 dipendenti e la cancellazione della parte economica della contrattazione aziendale a decorrere dal 1° novembre.
Giorgio Graziani ha evidenziato che la vertenza Berco è di carattere nazionale, perché legata "ad uno stabilimento storico, che fa della qualità e della sua capacità produttiva un elemento di eccellenza nel mondo. E che abita la comunità in cui è inserito. Da questo punto di vista dobbiamo assolutamente difendere e ragionare per il futuro, dentro una presa di posizione dell’azienda che al momento è inaccettabile e che abbiamo subito voluto portare all’attenzione del Ministero. Non per capire come gestirla, ma come risolverla". Il segretario nazionale della Cisl riconosce le difficoltà che sta interessando non solo Berco, ma tutto il settore, per gli impatti dei conflitti internazionali, i costi energetici, la difficoltà di approvvigionamento di materie prime e altro ancora: "Comprendiamo che c’è una difficoltà sulla filiera industriale. Ma è necessario cercare soluzioni assieme al Governo, insieme alla Regione, che devono assumersi le proprie responsabilità. E questo chiederemo al Governo il prossimo 5 novembre. Dall’altra parte chiederemo all’azienda di tornare indietro sulla sua decisione: perché non è vero che si pensa al futuro dell’azienda tagliando gli organici. Si pensa al futuro dell’azienda, costruendo un nuovo piano industriale che le consenta di rientrare in quelli che sono gli equilibri di costo. Berco non può mollare". Questo il messaggio che è stato più volte rilanciato nell’ambito dell’incontro, dove sono state riportate le preoccupazioni dei lavoratori, attraverso la voce dei rappresentanti della Rsu, legate anche alla prospettiva dello stabilimento, qualora si profili un pesantissimo taglio degli organici. Significativa è la vicinanza e il sostegno che è stata manifestata in questi giorni da Comuni, enti locali, associazioni, esponenti politici, "che – ha concluso Graziani – ora possono essere una forza in più".
Valerio Franzoni