"Essere competitivi nei confronti dei nostri concorrenti e continuare a soddisfare al meglio i nostri clienti". È questa la sfida delineata dal dottor Giacomo Bottone, che a marzo scorso è stato nominato Ceo di Berco Spa, Berco Aftermarket e Berco Bulgaria. Cinquantadue anni, laureato in Economia all’Università di Cagliari e con un master in Business Administration conseguito all’Università di Bologna, il dottor Bottone ha iniziato la propria carriera nel 1997 in Cnh Industrial nel Regno Unito e ha assunto successivamente diversi incarichi in Europa, in Asia e in Nord America. E, oggi, è amministratore delegato dell’importante Gruppo con sede principale a Copparo e che fa capo al colosso tedesco Thyssenkrupp. Tra gli stabilimenti di Copparo, Castelfranco Veneto e il settore aftermarket a Bologna sono 1.400 dipendenti impiegati. Affiancato da Alida Malatrasi, direttore delle Risorse Umane, ha tracciato un quadro dell’andamento del gruppo e sugli obiettivi da raggiungere. "Sono qui da tre mesi – ha raccontato il dottor Bottone – e ho trovato un team dirigenziale e collaboratori che hanno tanta esperienza e professionalità, e dipendenti preparati. Un gruppo capace, che conosce il settore, e ciò è estremamente importante e positivo". Come riferito dal Ceo, il suo arrivo ha coinciso con un momento storico particolare: "Berco ha cento anni di vita, ha attraversato diverse vicissitudini e ora sta continuando ad allinearsi a tutte le richieste dei clienti (sia primo montaggio, sia del mondo dell’aftermarket) e come team, inizialmente, abbiamo voluto far sì che venisse definita una visione chiara degli obiettivi e delle tempistiche nelle quali raggiungerli". Il mercato oggi è ciclico, "siamo nella parte bassa del ciclo – ha spiegato il dottor Bottone -, un mercato in cui in Europa è difficile fare business e i nostri clienti stanno facendo scelte specifiche, decidendo di spostare produzione fuori dall’Europa". Come altre imprese metalmeccaniche, Berco si trova altresì a fare i conti con gli impatti dovuti alla situazione geopolitica, segnata da conflitti come quello in Ucraina, in Medioriente e altri scenari internazionali. Una situazione che può essere affrontata puntando a "soddisfare al meglio i clienti – ha proseguito il Ceo – e ad essere competitivi verso i nostri principali concorrenti, facendo crescere il nostro business". La volontà è quella di dare un’impronta diversa, anche attraverso una semplificazione del prodotto: "Abbiamo disegni con volumi bassi e questo è un aspetto su cui occorre intervenire". Massima attenzione rimarrà rispetto alla ricerca e sviluppo e anche all’introduzione dell’intelligenza artificiale, che potrebbe contribuire al miglioramento degli aspetti gestionali e a fornire dati utili e analizzabili che consentano di predire il periodo di vita dei sottocarri. Ciò garantirebbe ai clienti di non perdere giornate di lavoro, sostituendo in tempo utile il prodotto, prima del termine del proprio ciclo vitale: "Siamo il primo non costruttore che si avvicina a queste tematiche" - ha concluso il dottor Bottone, che ha già avuto modo di confrontarsi con le organizzazioni sindacali in occasione degli incontri periodici e conoscere il mondo locale.
Valerio Franzoni