Attenzione nei confronti dei dipendenti per garantire i livelli massimi di benessere sul luogo di lavoro, finalizzata ad una maggiore efficacia nella presa in carico e nell’assistenza dei pazienti. Da questa attenzione si sviluppa il progetto messo in campo dall’Assessorato alle Politiche Sociali volto al rafforzamento del sistema dei servizi, che mette al centro la salute fisica e psicofisica degli operatori attraverso il contrasto al burn out. L’intervento sarà realizzato dall’amministrazione attraverso Asp ed è stato candidato nell’ambito del Pnrr, risultando beneficiario di un finanziamento di 210mila euro.
"L’attenzione alle esigenze dei dipendenti – spiega l’assessore alle Politiche sociali Cristina Coletti – si concretizza con questo progetto, messo in campo per valorizzare i lavoratori a partire dal mantenimento di un alto livello di benessere nello svolgimento del lavoro quotidiano. Il burn out è infatti una condizione di forte stress correlato al contesto lavorativo, e in un ambito delicato come l’assistenza delle persone fragili diventa un aspetto ancora più fondamentale che altrove. Si tratta di una progettualità che l’amministrazione, su mia proposta, ha scelto di candidare perché atto a valorizzare la figura umana e professionale da un lato, dall’altro ad accrescere la risposta data ai pazienti dal personale che viene supportato per ridurre il coinvolgimento emotivo, con la finalità di favorire un approccio critico e ragionato ai casi. La direzione è andare verso un benessere diffuso tra assistenti sociali ed assistiti".
Nel progetto sono state individuate tre azioni operative, che saranno perseguite attraverso dei percorsi di supervisione programmati a cadenza quindicinale, mensile o bimestrale – a seconda delle necessità – che non devono avere una durata inferiore di due ore. Le tre azioni sono la supervisione individuale (420 ore), la supervisione professionale di gruppo (970 ore) e la supervisione organizzativa di Equipe multiprofesisonale (360 ore). La supervisione è uno spazio in cui gli operatori, guidati da un professionista, sono chiamati a ripensare il modi di agire professionale. Questo consente di fare una valutazione (ed un’auto-valutazione) dell’operato del professionista, per fare in modo di creare una distanza equilibrata dall’azione, per vedere, analizzare e valutare con lucidità la dimensione emotiva e metodologica dell’intervento.
Fra gli obiettivi specifici della supervisione rientrano il rafforzamento dell’identità professionale individuale e il miglioramento degli strumenti relazionali e comunicativi. Tramite la supervisione di gruppo l’intento è stimolare la riflessione condividendo nuove strategie da adottare, raccontando le buone pratiche messe in atto, e migliorare le capacità di ‘problem solving’ utilizzate.