FRANCO VANINI
Cronaca

Battaglia per la nuova Variante. Il sindaco: "I lavori vanno fatti"

Argenta, dopo il batti e ribatti tra Tar e Consiglio di Stato. "Troppo importante per il nostro territorio"

Uno dei residenti dell’Adriatica mostra uno dei terreni da espropriare per i lavori (archivio Bp)

Uno dei residenti dell’Adriatica mostra uno dei terreni da espropriare per i lavori (archivio Bp)

La befana ha portato solo carbone al comune di Argenta, che si è visto bloccare nuovamente il cantiere per la realizzazione della nuova statale 16. È l’opera più importante dal dopoguerra a oggi: il piano finanziario prevede un costo per i soli lavori di 156 milioni, mentre il costo complessivo è di 250, comprendendo le spese tecniche (espropri, Iva, imprevisti). Sono solo 8,8 chilometri, ma di enorme importanza strategica, dall’attuale svincolo di Argenta al fiume Reno. Dentro al quadro finanziario c’è anche la costruzione del nuovo ponte sul fiume, fino alla zona industriale di Lavezzola. La durata prevista del cantiere è di quattro anni e mezzo, da quando aprirà il cantiere. Gli unici lavori che proseguiranno sono quelli relativi alla bonifica dei terreni da ordigni bellici, importante in una zona che nel 1945 è stata teatro dell’offensiva alleata, con tanto di bombardamento devastante di Argenta, che fu quasi rasa al suolo.

La nuova statale 16 è importante per dare respiro al cosiddetto corridoio adriatico, collegando il Ferrarese al porto di Ravenna, decongestionando la Romea. La bonifica andrà avanti con ogni probabilità fino al 16 gennaio. Spiega il sindaco di Argenta, Andrea Baldini: "L’Anas aveva preso possesso dei terreni oggetto di esproprio, i ricorrenti hanno reagito, il Tar ha bloccato le operazioni, tanto che fino al 16 gennaio non si muove niente". Facciamo un passo indietro: "Un anno fa l’Anas aveva preso possesso dei terreni, il Tar a luglio aveva bloccato tutto, in settembre il Consiglio di Stato era intervenuto, in attesa della sentenza definitiva, prevista in aprile. In questa fase la situazione si è molto ingarbugliata, soprattutto dal punto di vista amministrativo. Quindi è importante la decisione del 16 gennaio (giorno di una nuova udienza, ndr) ma ancore di più quella di aprile".

Il primo cittadino comunque pensa positivo. "Ero ottimista prima e lo sono anche adesso – sottolinea – . E’ un’infrastruttura viaria fondamentale, un’occasione storica che non passiamo far decadere". Ricordiamo che il Tar (il tribunale amministrativo regionale di Bologna) aveva accolto le tesi dei ricorrenti che sostenevano l’inattualità della Valutazione di impatto ambientale (Via) eseguita nel 2001 sul tracciato dalla variante stradale. In particolare, il Tar ha accertato che, rispetto alla ’Via’ eseguita nel 2001, il contesto di fatto in cui dovrebbe inserirsi l’opera pubblica è mutato, così come è diversa la pianificazione territoriale, quella delle acque e, in generale, quella ambientale. La ’Via’ è lo strumento dato all’autorità pubblica per pervenire alla migliore scelta localizzativa di un’opera pubblica, perciò bisogna che siano prese in considerazione le alternative progettuali e non così risalente nel tempo come quella del caso concreto. La battaglia a suon di atti ed espropri resta ancora aperta.