REDAZIONE FERRARA

Bartòk e Antonioni con il ’Prometeo’

Il quartetto torna per la terza volta al Comunale con un repertorio a cavallo tra classico e contemporaneo

Nurit Stark e Aldo Campagnari, violinisti, Danusha Waskiewicz, violista, Francesco Dillon, violoncello

Nurit Stark e Aldo Campagnari, violinisti, Danusha Waskiewicz, violista, Francesco Dillon, violoncello

Prosegue la stagione di Ferrara Musica con il concerto in programma stasera alle 20.30: il Quartetto Prometeo sarà per la terza volta ospite del teatro Comunale Claudio Abbado, dopo i concerti nelle due passate stagioni. Nurit Stark e Aldo Campagnari, violinisti, Danusha Waskiewicz, violista, Francesco Dillon, violoncellista, proporranno al pubblico un programma sospeso tra il classico e il contemporaneo. La serata presenta il Quartetto per archi n. 2 ‘Surfarara’ di Francesco Antonioni, che sarà presentato in prima esecuzione italiana, affiancandolo al Quartetto n. 4 in do maggiore di Bartók. Con questo concerto la musica di Antonioni, compositore eseguito da più di vent’anni nei principali festival del panorama internazionale, viene presentata per la prima volta al pubblico di Ferrara Musica. Prima dell’inizio il programma musicale sarà introdotto da Enzo Restagno, direttore artistico di Ferrara Musica, alla presenza del compositore.

Il programma prende il via con il Quartetto di Francesco Antonioni, fresco del debutto alla Wigmore Hall di Londra nel giugno scorso: il compositore elabora un canto siciliano dei minatori di zolfo (ecco il titolo ‘Surfarara’), lo lascia emergere dal tessuto polifonico e intona un dialogo a distanza con il cantore siciliano e con il ‘dolore del ricordo’ che attraversa le sue parole. A seguire, il Prometeo suonerà il Quartetto per archi n. 4, uno dei più grandi capolavori di Bartók, opera che richiede una grande abilità tecnica da parte degli esecutori. Intriso di elementi della musica ungherese, romena e bulgara, fu scritto un anno dopo il Quartetto n. 3, e i due quartetti possono essere visti come una coppia. Entrambe le pagine sono nello stile più astratto di Bartók e mostrano un approccio altamente coloristico alla sonorità degli archi.

Per il Quartetto Prometeo, Leone d‘Argento della Biennale Musica di Venezia nel 2012, e arrivato l’anno scorso a festeggiare i 30 anni di attività, la ricerca del suono nuovo costituisce una necessità, una sorgente e un approdo ineludibili lungo la ricerca della propria identità. Non a caso è proprio attraverso il prisma della musica del nostro tempo che l’ensemble legge anche i grandi classici del repertorio. Il Quartetto Prometeo si è esibito nelle sale più prestigiose, tra cui Concertgebouw di Amsterdam, Musikverein, Wigmore Hall, Aldeburgh Festival, Prague Spring Festival, Mecklenburg Festival, Accademia di Santa Cecilia di Roma, Società del Quartetto di Milano, Amici della Musica di Firenze, Teatro La Fenice. Collabora con musicisti quali Mario Brunello, David Geringas, Veronika Hagen, Alexander Lonquich, Enrico Pace, Stefano Scodanibbio, Quartetto Belcea, Enrico Bronzi, Mariangela Vacatello, Lilya Zilberstein. Particolarmente intenso è il rapporto artistico con Salvatore Sciarrino, Ivan Fedele e Stefano Gervasoni. Ha inciso per Ecm, Sony e Brilliant.