REDAZIONE FERRARA

Barbara Cola al parco Coletta: "La mia vita tra musica e teatro"

La cantante e attrice si racconta : "Abbandonare il mercato discografico fu davvero un salto nel buio"

Barbara Cola, cantante, attrice, compositrice (foto da Instagram: barbara. _cola. _real)

Barbara Cola, cantante, attrice, compositrice (foto da Instagram: barbara. _cola. _real)

Domani alle 21 al Parco Coletta si esibirà Barbara Cola, cantante, attrice, compositrice. Da Bologna, l’artista ha conquistato tutti i palcoscenici su cui si è esibita. Quello organizzato da Musicfilm sarà un viaggio musicale nostalgico, allegro e spensierato dal titolo ’Tra Musical e Cinema’.

Che spettacolo sarà?

"Nasce da un’idea di Edoardo Boselli e della flautista Ambra Bianchi e insieme a Riccardo Roncaglia al pianoforte e Daniele Santimone alla chitarra. È un viaggio sentimentale, che farà da unione tra cinema e brani iconici. La magia di Clint Easwood, l’immagine di Meyl Streep, la bravura di Liza Minelli e Barbara Streisand. Ho voluto lasciare spazio a questi artisti, che sono esempi di grandissima dedizione e successo".

Portare questa musica in un parco, permette di raggiungere più persone?

"Sì, e spero che le note riescano ad arrivare anche a chi abita qui vicino e che possano spingerli ad aprie le finestre e tendere l’orecchio per ascoltare".

Per lei non è la prima volta a Ferrara...

"Ci sono stata diverse volte. Mi piace molto la città. La conoscenza con Edoardo Boselli, di MusicFilm, mi ha portata ad essere presente anche per masterclass sulla musica cinematografica e musical. Ferrara mi somiglia e mi è sempre abbastanza vicina".

Com’è il pubblico ferrarese?

"Famigliare. Sono bolognese e mi sento vicina a loro. Di solito sono abituata a staccarmi dallo stereotipo che ci sia un pubblico diverso a seconda della città. Personalmente salgo sul palco cercando solo di dire la mia verità sulle cose che sto raccontando. Trovo sempre più semplice affrontare il pubblico in base alle emozioni che si possono creare su un palcoscenico".

Quindi sono verità ed emozioni vere la carta vincente?

" Sì. Ho speso 30 anni della mia vita per raccontare nel bene e nel male, tra luci e ombre, il mio percorso. Fortunatamente nel tragitto ho avuto l’occasione di innamorarmi del teatro e da subito la discografia è passata in secondo piano. È stato davvero un passo importante, che mi ha permesso di capire dove volevo andare davvero".

Non ha avuto paura di staccarsi da quel mondo?

"Intraprendere una strada non prevista è un salto nel buio, ma l’impegno e il sacrificio ripagano sempre. Ancora oggi mi chiedo come io abbia fatto a trovare il coraggio di rischiare così tanto. La strada del musical e del teatro non era assolutamente programmata: è stata un’urgenza, un’illuminazione. Non mi sono mai voltata indietro per chiedermi dove sarei potuta arrivare se avessi venduto milioni di dischi. Il mondo musicale è molto più individuale. Nel teatro c’è gioco di squadra, sinergia, per emozionare".

Si è dunque concessa ad un pubblico più ampio?

"Sì. Non ero sparita. Ho capito che quella carriera non faceva per me, che ero più adatta al live teatrale. Ho collezionato esperienza sui palchi, non mi ha formata una scuola".

Con lei non si può non parlare di Morandi e ‘In amore’: cosa porta con sé di quei momenti?

" È un brano che ancora oggi mi appartiene. Nonostante sia stato eseguito da Gianni con tante cantanti, so che io ne rimango l’unica interprete originale. Quando la sento cantare ne sono orgogliosa. L’eco di quel brano esiste ancora e porta con sé tanta emozione".

L’anno prossimo compirà 30 anni. Riproporla con Morandi per l’occasione?

"Bisogna che glielo chieda seriamente. Il pubblico potrebbe esserne davvero molto felice. Spero che possa accadere".

Laura Guerra