REDAZIONE FERRARA

Morto bimbo caduto nella cisterna a Ferrara, l'imprenditore: "Sono accorso subito"

La morte del piccolo Tommaso: la bisnonna ha tentato di salvarlo gettandosi nel vascone ma il bimbo è rimasto troppo a lungo nell’acqua. Parla l'uomo che ha chiamato i soccorsi

Tommaso Tosi aveva solo 14 mesi

Tommaso Tosi aveva solo 14 mesi

Ferrara, 2 giugno 2022 - La tragedia è compiuta: non ce l’ha fatta Tommaso Tosi a superare la notte, il bambino di quattordici mesi che era finito accidentalmente nella vasca biologica dell’abitazione dei nonni, che è attigua alla Silver Energia, l’azienda in via Donatori di Sangue a Portomaggiore, di proprietà della stessa famiglia. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime. Dopo il trasferimento all’ospedale Sant’Anna di Cona i medici erano riusciti ad aprire i bronchi del piccolo, pare rimasto intossicato. Si era aperta una fievole speranza dopo alcuen ore, ma purtroppo ieri mattina il suo corpicino ha ceduto. La morte del piccolo Tommy ha suscitato un’ondata di commozione nella cittadina. La famiglia è conosciuta in paese, soprattutto il nonno Silvano Tosi, ex imprenditore ed ex presidente della Pro loco. In lacrime l’attuale presidente del sodalizio, Giovanna Toschi: "Sono sconvolta, un evento di una portata indescrivibile. Silvano aveva già pagato tanto, non si meritava questo ulteriore dolore. Tutto il consiglio della Pro Loco è vicino a Silvano e ai familiari".

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I genitori del bambino sono due splendidi trentenni: il padre Gian Andrea Tosi, purtroppo ha già conosciuto un grande dolore: la perdita della mamma quando aveva solo otto anni. Il piccolo Tommaso era figlio unico. Nella vita professionale il papà del piccolo aveva cominciato come imprenditore nel Polesano, ultimamente lavorava come dipendente di un’azienda informatica.La madre del piccolo è Benedetta Alebbi. Il teatro della tragedia familiare, secondo quanto ricostruito fino a ora, il cortile dell’abitazione dei nonni che si trova a fianco della Silver Energia, azienda di famiglia che si occupa del recupero e smaltimento di materiali e rifiuti industriali. Il bambino assieme alla mamma era andato a trovare la nonna materna, Eleonora Gessi, ltitolare dell’azienda. Secondo la ricostruzione il bambino sarebbe sfuggito al controllo della bisnonna e poi caduto dentro la fossa biologica, nell’abitazione privata.

"Abbiamo sentito gridare – racconta il primo soccorritore, un imprenditore che gestisce un’azienda vicina – ho chiamato immediatamente i soccorsi. Altro non posso dire, essendoci un’inchiesta in corso". Quando il bimbo è caduto, si è tuffata la bisnonna nel tentativo di tirare fuori il piccolino. Subito dopo la mamma, che era in casa. Purtroppo il piccolo, nonostante la profondità limitata, non toccava; prima di essere ripescato dalla madre, purtroppo, aveva respirato e bevuto sostanze nocive. Da sottolineare la bravura del pilota dell’elicottero, che è riuscito ad atterrare nonostante la densità abitativa.

"E’ atterrato nella mia azienda – ricorda Cinzio Carlotti – la manovra è stata complicata ma perfettamente riuscita. Era in casa, ho sentito un rombo sopra la mia abitazione e mi sono preoccupato. Quando sono uscito ho notato l’elicottero, ho visto la gente in strada e la disperazione fuori dall’azienda e ho capito tutto". Il sindaco Dario Bernardi esprime vicinanza. "Apprendo ora della scomparsa del bimbo. Non ci sono parole sufficienti per una tragedia simile. Siamo vicini alla famiglia e chiediamo silenzio e rispetto per il loro dolore".

Commosso l’assessore alle Attività produttive Alessandro Vacchi, amico d’infanzia del padre. "Vivo questo momento nel silenzio e nel rispetto del dolore della famiglia. Mi stringo forte a Silvano, da sempre un grande amico di Portomaggiore, impegnato per tanti anni come presidente della Pro con cui collabora attivamente ancora oggi. Abbraccio Gian Andrea, con cui ho condiviso bellissimi momenti della nostra giovinezza". Non si dà pace Marco Ravaglia, amico del nonno Silvano e anche lui ex presidente della Pro loco. "Mi ero illuso che il bimbo ce la potesse fare. Mi dispiace da morire, è una famiglia sfortunata. Rivolgo tutto l’affetto del mondo a Silvano e famiglia, sono persone straordinarie. Quando rimasi gravemente ferito (nell’agguato da parte del criminale Norbert Feher, nel Mezzano ndr) mi è stato vicino. E’ un dolore immenso, non può esserci un accanimento così sulla famiglia".