CENTO
Ci sono luoghi dove si respira storia, magia, si torna un po’ bambini e si sogna. E’ la bottega storica Zecchi che sabato accenderà il Natale più bello che mai ma che a febbraio, abbasserà definitivamente la saracinesca dopo 75 anni di attività. Un mondo di bellezza, balocchi, oggetti cercati con cura e continue novità che chiuderà gli occhi definitivamente.
"Aperto dai miei genitori il 29 febbraio 1950, chiuderà il 28 febbraio 2025 – inizia a raccontare Giorgio Zecchi – un’attività che è sempre stata nello stesso luogo, che si è evoluta con i tempi e ha accompagnato Cento nel suo sviluppo. Iniziata con un angolo di casalingo curato da mamma e con papà e il nonno impegnati nelle cucine economiche. Poi tutta l’evoluzione del gas e kerosene e la mamma che aveva intanto migliorato il negozio con l’arrivo del casalingo. Poi sono arrivato io in negozio ed ecco il periodo delle liste nozze e la mia riuscita di portare a Cento marchi importanti come Alessi o Swarovski che prima non c’erano e il mondo delle bomboniere, accompagnando in questi anni le generazioni delle famiglie centesi dai battesimi ai matrimoni". La ricerca. "L’unicità in ciò che si propone e la ricerca del bello e dell’emozione, in ogni oggetto proposto, differenziandosi da quanto c’è nella grande distribuzione è stato ciò che ci ha fatto distinguere arrivando fino ad oggi – prosegue – così come la mia passione nel fare i pacchetti e le bomboniere, scegliendo minuziosamente carta, materiali, nastri, fiori in una magia che nasce tra me e l’oggetto che ho tra le mani, di qualsiasi prezzo, che dev’essere valorizzato ulteriormente. Credo che diversificarsi ed essere unici, con oggetti che necessitino anche di spiegazione, sia ciò che salva un negozio dalla massificazione facendo sì che venga scelto dal cliente".
Ma questo luogo del cuore dei centesi sta per addormentarsi. "Il primo pesante colpo l’abbiamo avuto con il sisma che ci ha distrutto porcellane, vetrerie e quant’altro ma che abbiamo comunque dovuto pagare ai fornitori – spiega – poi la botta più forte: la pandemia che ha colpito nel periodo delle celebrazioni, annullate, con il negozio pieno di bomboniere pronte e che ci ha costretto a buttare più di 20.000 euro di materiale. A questo si è aggiunto la crescita dei tassi dei mutui che in questo momnto già complicato ci ha messo in ulteriore difficoltà. Due anni fa abbiamo dunque messo in vendita i muri e ora c’è stato l’acquirente. Abbiamo svenduto, ma almeno copro il mutuo. Per chi volesse subentrare ero anche disposto a insegnargli i miei segreti. Ma nulla". Il gran finale, con accensione sabato.
"Sarà allestito il Natale più bello di sempre - dice - poi le bellissime befane e lenticchie cambiando la vetrina a mezzanotte di capodanno come da tradizione mettendoci il cuore come sempre. Il futuro? C’è il pensiero di non far mancare in un momento dell’anno importante la presenza e lo stile della bottega Zecchi, con le confezioni che fanno brillare gli occhi e magari anche uno dei luoghi chiusi del centro storico".
Laura Guerra