
L’imprenditrice Sara Bonazza, titolare dello stabilimento ’Delfinus’, nella spiaggia. del lido degli Scacchi
Sara Bonazza è la titolare del ’Delfinus’, nella spiaggia degli Scacchi, impresa di famiglia. La sua è una storia di disperazione e rinascita, dallo stabilimento dato alle fiamme dai piromani alla ricostruzione, all’apertura con l’ultima stagione. Un fiume di clienti. La questione dei bagnini, con il rischio di ’vietare’ il mestiere agli under 18. Rischio poi rientrato.
E’ andata bene "Penso – risponde, pane al pane e vino al vino – che chi fa leggi dovrebbe almeno sapere di cosa parla"
In che senso? "Il brevetto per assistenti bagnanti, o bagnino di salvataggio che dir si voglia, si può legalmente pendere all’età di 16 anni. Il brevetto normalmente si divide in acque chiuse (piscine) e acque aperte (mari laghi fiumi) e normalmente si acquisisce l’attestato con un esame per entrambe le specifiche. Va da sé che nel momento in cui si acquisisce il brevetto per “acque aperte” automaticamente si ingloba anche quello di “acque chiuse”. Esiste la possibilità di acquisire solo il brevetto “acque chiuse” per poi integrarlo successivamente ma è una eventualità che in pochi scelgono, il corso è strutturato e impegnativo, e non avrebbe senso".
Quindi la legge stabilisce che si può lavorare già a 16 anni "E’ chiaro, legalmente dal compimento del 16 anno di età".
Il divieto sarebbe stato illegittimo? "Applicando la normativa che era stata proposta si sarebbe creato un vizio di forma. È come se un ragazzo di 18 anni possa prendere la patente ma non possa guidare fino ai 20 anni. Sarebbe la stessa ratio"
Un bel problema "Le associazioni che rilasciano i brevetti (la Fin e la Salvamento Genova, quest’ultima esclusa proprio da questa normativa come ente abilitato al rilascio dei brevetti nazionali, rendendo, de facto, nulli tutti i brevetti da loro emessi e con cui ovviamente operano i titolari del brevetto stesso) si sarebbero trovate ad avere una problematica appunto normativa. Possono rilasciare dei brevetti legalmente validi a persone a partire dal 16° anno di età ma queste persone non possono esercitare un titolo legalmente riconosciuto"
Un cortocircuito "È emblematico della situazione in cui si trova l’Italia, in generale. Gente messa a legiferare che non ha idea di cosa sta trattando e di quali normative siano in atto"
Ma non è un po’ presto salvare persone a 16 anni? "Diverso è il ragionamento sul piano ’morale’ per così dire. Diciamo che, per consuetudine, i neo brevettati, dai 16 ai 18, vengono messi appunto in piscine o in zone con rischio molto basso, proprio perché fino al compimento della maggiore età nel caso di problemi dovuti a negligenza chi ne fa le veci è il genitore titolare di patria potestà; ma questo riguarda qualsiasi tipo di lavoro. In Italia la legge prevede come età legale per poter lavorare ed essere assunti appunto 16 anni, con le restrizioni legate alla somministrazione di alcool e al lavoro notturno".