FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Aziende sanitarie in rosso. Cento milioni di buco tra Ausl e Sant’Anna

E’ il quadro che è emerso nel corso della Conferenza territoriale. L’assessore regionale Donini: "Ma devono ancora arrivare 400 milioni".

Aziende sanitarie in rosso. Cento milioni di buco tra Ausl e Sant’Anna

Aziende sanitarie in rosso. Cento milioni di buco tra Ausl e Sant’Anna

Cento milioni di ‘buco’. O, per i più tecnici, di disavanzo. È lo stato di salute – o quasi – con cui si presentano i bilanci preventivi del 2024 delle due aziende sanitarie: l’Ausl e l’azienda ospedaliero universitaria. Meglio, comunque, rispetto ai 116 dello scorso anno. Come era abbondantemente prevedibile, nel corso della discussione di ieri pomeriggio in Conferenza territoriale socio-sanitaria, l’esito della votazione non ha lasciato passare i due documenti economici. Anzi, la bocciatura è stata netta. E qui apriamo una parentesi politica, perché di questo stiamo parlando. Trenta a sedici è stato il verdetto, con l’astensione del Comune di Comacchio. Ovviamente, i trenta, sono tutti esponenti del centrodestra. Ed ecco che qui si consuma la frattura tra il territorio e la gestione sanitaria che è in capo alla Regione. Da questo punto di vista, l’ultima tornata elettorale ha rafforzato la schiera dei contrari ed ecco spiegata questa evidente sproporzione nella votazione. A ogni modo, per spiegare questo passivo sostanzioso c’è una motivazione che la direttrice generale delle aziende, Monica Calamai (foto), ha richiamato facendo sue le parole dell’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini. "Come ogni anno – così Donini - i Bilanci preventivi delle aziende sanitarie locali registrano un potenziale disavanzo di diverse centinaia di milioni di euro. La quantificazione reale del disavanzo, però, non è di 700 milioni, ma di 322 milioni di euro poiché alle Asl devono ancora essere distribuiti oltre 400 milioni di euro di risorse straordinarie per la premialità del fondo Nazionale Sanitario, il payback farmaceutico 2023 ed i 225 milioni di euro nelle disponibilità della Gestione Sanitaria Accentrata, della Regione". Quindi, insomma, verrebbe da dire male ma non malissimo. E sicuramente il buco non è imputabile alla gestione dell’azienda locale. Anzi, semmai il contrario. Come scandito da Calamai, l’obiettivo per il 2024 – al netto delle azioni virtuose per il contenimento della spesa già intraprese lo scorso anno – è quello di ottimizzare la spesa sulle risorse umane, contingentare i costi su lavanderia, trasporti e, più in generale, ridurre il più possibile gli esborsi ma non a detrimento dei servizi. Un’impresa ardua, senz’altro, che tuttavia recepisce le indicazioni fornite proprio da viale Aldo Moro. C’è un dato, che chiarisce tantissimi aspetti e restituisce una proporzione rispetto agli ammanchi. Il finanziamento provinciale alle aziende sanitarie, rispetto al 2023, ha subito un calo di sessanta milioni di euro. A cui se ne aggiungo altri dodici di ulteriori introiti mancanti. Per cui, questo è il quadro. Tra i sindaci che da subito hanno dichiarato la loro contrarietà – al netto di Ferrara, rappresentato dall’assessore alle Politiche Socio-Sanitarie, Cristina Coletti – c’è Cristian Bertarelli di Lagosanto. "I bilanci delle aziende sanitarie della provincia – così Bertarelli - per il 2024 mostrano un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente, ma continuano a evidenziare deficit significativi".