CLAUDIA FORTINI
Cronaca

Azienda distrutta, il tetto collassato. Il titolare: "Per noi è tutto perduto"

Incendio alla Spisani, azienda di eccellenza. Dubbi sulle cause

Carabinieri e vigili del fuoco in azione

Ferrara, 16 ottobre 2015 -«ABBIAMO visto le fiamme già alte. Lingue di fuoco e fumo nella notte. Abbiamo pensato all’azienda Spisani ma non volevamo crederci. Abbiamo telefonato ai vigili del fuoco». E’ il racconto degli operai della Ursa, impegnati nel turno di notte. Sono stati i primi a dare l’allarme. Era mezzanotte e mezza. L’inizio di un incendio devastante. Una delle più importanti e belle imprese di artigianato d’arte, capace di rappresentare con pezzi unici il Made in Italy nel mondo, è stata interamente distrutta ieri dalle fiamme. Una perdita non quantificabile per il titolare ma anche per il territorio di Bondeno. I danni sono incalcolabili. Le cause sono difficili da ricostruire per la grandezza della devastazione. Tutto è andato bruciato.

ANCHE il tetto è collassato su se stesso. Restano solo cumuli di macerie. «Potrebbe anche essere stato un cortocircuito – dice il titolare Francesco Spisani allargando le braccia - . L’umidità potrebbe aver fatto da conduttore. Non riusciamo a capire cosa possa essere successo». I capannoni produttivi, i laboratori, il prestigioso showroom, gli uffici, attrezzature e computer, migliaia di oggetti e di brevetti, sono andati perduti per sempre. L’incendio ha devastato ben 1.700 metri quadrati dell’azienda Spisani, in via Nicolò Copernico 14 a Zerbinate di Bondeno. Dalla chiamata all’arrivo immediato della squadra notturna dei Vigili del fuoco volontari di Bondeno, che sono stati seguiti dall’arrivo della squadra della centrale di Ferrara, intervenuti anche con il carro schiuma, dall’autobotte dei vigili del fuoco di Castelmassa e dai volontari di Finale Emilia. Sei squadre e decine di uomini, hanno lavorato ininterrottamente per dodici ore, alternandosi per spegnere le fiamme. Non c’è stato nulla da fare. Non si è salvato niente. L’incendio era maestoso. L’azienda infatti utilizza plexiglass. Francesco Spisani, dal 1973, crea oggetti d’arredo unici, design d’eccellenza, esportati soprattutto all’estero, venduti a Parigi, New York , Atlanta, Emirati Arabi. L’azienda di via Copernico è aperta dal 1990. Spisani ieri si muoveva tra le macerie di un sogno che aveva realizzato da solo. Allarga le braccia. Si chiede cosa sarai mai il domani per le sue creazioni: «Proprio in questi giorni erano programmate visite di clienti stranieri importanti nel nostro showroom – racconta – dovremo chiamarli tutti. Per dire cosa è successo. Questi mesi che anticipano il Natale per noi sono sempre stati i più importanti e delicati dell’anno. Lavoriamo con l’estero».

UNA CONGIURA. «Prima i danni di villa Spisani a Stellata per il terremoto – sottolinea Francesco Spisani - e l’inagibilità di un luogo che per me era anche sede di lavoro e di incontro con i clienti. In un’ Italia che non valorizza l’artigianato artistico come il nostro, non sono mai stato ascoltato. I lavori nella villa devono ancora incominciare. Nel frattempo ho puntato tutto su questa parte dell’azienda. Ma con questo incendio è andato tutto perduto. Dovremo uscire dal mercato senza sapere quando rientrarci». L’amarezza si diffonde. Intanto ieri, dalle 8.20 sono arrivati sul posto anche i tecnici dell’Arpa, impegnati come da prassi ad analizzare acque e i schiumogeni utilizzati per lo spegnimento e ad indicare come smaltire strutture metalliche, materie plastiche, laterizi di muratura e residui di combustione, che restano dall’incendio.