REDAZIONE FERRARA

Stefano Garbellini: autopsia e perizia cinematica per la verità sulla tragedia

Sono le prossime mosse della procura per chiarire i contorni dell’incidente. Il dolore degli amici

Autopsia sul corpo della vittima, consulenza cinematica sulla dinamica dell’incidente e accertamenti informatici sui cellulari. Sono le prime mosse con la quali la procura cercherà di delinare la verità sulla tragedia di Stefano Garbellini, il 27enne di Mezzogoro morto giovedì sera in uno schianto avvenuto a Migliaro, sulla provinciale 68. La sua auto, una Ford Puma, si è scontrata frontalmente con la Bmw 320 condotta da un ventenne, ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Maggiore di Bologna. Gli accertamenti tecnici – legati all’indagine per omicidio stradale, di prassi in casi come questo – aiuteranno gli inquirenti a chiarire i punti ancora oscuri dell’incidente mortale.

La pioggia che è caduta incessante su Codigoro nella notte era forse un segno del dolore e delle lacrime che tutta la comunità sta versando per la scomparsa di Garbellini. Tutti i compagni di calcio sono distrutti e del loro dolore si fa portavoce il capitano della Nus Codigorese, Gianluca Tagliati: "Giocavamo a pallone insieme da vent’anni, un ragazzo solare, fondamentale nel tenere unito il gruppo, nel fare squadra sia in campo che negli spogliatoi. Organizzava per noi le vacanze, Sicilia, Innsbruck o la montagna, con la sua grande passione per lo sci. Un sorriso che contagiava e illuminava tutti". Fabio Girolami, altro compagno di squadra, afferma: "Amava il colore granata ed era il collante perfetto, fra giovani e meno giovani per apprezzare e gioire di una passione sana come quella del calcio". "Solo belle parole per lui – conclude l’allenatore Lamberto Ruffoni –: era un angelo, voltato in cielo troppo presto".

Non sono invece più in pericolo di vita i ragazzi che era in auto con Stefano al momento dell’impatto, anche se hanno riportato alcune ferite che avranno bisogno di tempo per guarire.