REDAZIONE FERRARA

Arrestato pusher in bici elettrica. Visto a spacciare, assale gli agenti. In casa oltre due etti di cocaina

La polizia locale lo ha seguito dalla sua casa di via Copparo fino al Barco. Nei guai anche la moglie .

Agenti della polizia locale (. foto di repertorio

Agenti della polizia locale (. foto di repertorio

Da via Copparo al Barco in bici elettrica per smerciare cocaina. A notare il ‘rider dello spaccio’ sono stati alcuni agenti della polizia locale in borghese i quali, al termine di un arresto non semplice a causa dell’aggressione a un operatore, hanno rinvenuto oltre due etti e mezzo di cocaina nascosti nella sua abitazione. L’uomo, un nigeriano di 36 anni richiedente asilo e già noto alle forze dell’ordine, è ora in carcere per spaccio. Nei guai è finita anche la moglie, una connazionale 29enne, denunciata per concorso nella detenzione dello stupefacente nella casa che condividono in zona Pontegradella.

Un passo indietro. Tutto comincia nella giornata di lunedì. La polizia locale nota il soggetto sospetto in sella a una bicicletta elettrica e decide di seguirlo. Il 36enne arriva al Barco, incontra un cliente e gli cede un piccolo quantitativo di cocaina. Assistito allo scambio, gli uomini del comando di via Tassoni si qualificano e gli intimano di fermarsi. Vistosi scoperto, lo straniero cerca di allontanarsi. Gli agenti lo raggiungono, ma si trovano a dover affrontare una sua reazione violenta. L’uomo infatti si scaglia contro un operatore, ferendolo a una mano. Non senza fatica, il nigeriano viene bloccato e arrestato.

Il passaggio successivo è la perquisizione della sua abitazione di via Copparo con l’aiuto dei cani dell’unità cinofila. L’idea, visti anche i suoi precedenti per droga, è che in casa avesse altra sostanza. Non ci è voluto molto per trovare conferma a quello che fino a poco prima era solo un sospetto. Nascosti sotto il divano c’erano infatti 261 grammi di cocaina, in parte già pronti per essere spacciati. La droga è stata posta immediatamente sotto sequestro. Oltre alla polvere bianca, gli uomini della Locale hanno trovato anche novecento euro in contanti, somma ritenuta provento dell’attività illecita.

Al termine degli accertamenti, l’uomo – su indicazione del pubblico ministero di turno Andrea Maggioni – è stato accompagnato all’Arginone con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Per lui partirà anche una denuncia per la resistenza all’agente. Nelle prossime ore, come anticipato, il 36enne (assistito dall’avvocato Simona Maggiolini) comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari per l’udienza di convalida dell’arresto.

Federico Malavasi