Antonio Nardi, il disegnatore di Dante per i bambini

Presenti alcuni bozzetti completamente inediti e 33 illustrazioni della Divina Commedia

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La città si appresta a chiudere le celebrazioni dell’anno dantesco e lo farà grazie all’ultima fatica dello storico dell’arte Lucio Scardino, che ha curato un libro dedicato all’illustratore ferrarese Antonio Maria Nardi e alle sue chine della Divina Commedia: ’La Divina Commedia nelle illustrazioni del ferrarese Antonio Maria Nardi (1921)’. Verrà presentato domani mattina alle 11 nella Sala dell’Arengo di Palazzo Municipale: "è un libro che ho voluto fare da solo – ha commentato Scardino – ero convinto che si dovesse chiudere degnamente questo centenario dantesco a Ferrara: perciò si è deciso di non fare un libro costoso, ma un libro aureo e…aereo". In effetti il volume ha più che altro le dimensioni di un prezioso pamphlet: corredato da una prefazione firmata dal sindaco Alan Fabbri, dall’assessore alla cultura Marco Gulinelli e dal presidente di Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi, presenta un notevole apparato iconografico, che mostra - oltre a quattro chine inedite di Nardi riferibili alla fiaba ‘Le avventure di Mammolino’ rinvenute nel Fondo Medri nei Musei Civici di Arte Antica di Ferrara - tutte e trentatré le illustrazioni dell’artista inerenti all’opera dantesca.

"Ultimo episodio di questo anno dantesco della riscoperta dei legami tra Dante e l’ambiente culturale di Ferrara – così Marco Gulinelli – è questa edizione promossa dal Comune, che riproduce le raffinatissime illustrazioni eseguite da Nardi nel 1921", anno in cui ebbe luogo la ricostruzione della cripta degli Aldighieri in Santa Maria Nuova. Disegni, che apparvero sulla testata ‘Il Corrierino’, un periodico che realizzò una ‘Divina Commedia per bambini’ "smussandone per gli ingenui ragazzi del tempo i toni più aspri e macabri, violenze e nudità". In queste 33 opere, "il ferrarese rivela memoria colta e limpidezza espressiva", un segno "antidrammatico, feerico e tardo-liberty, seguendo il gusto degli amati maestri inglesi".

Interessante notare come Nardi all’epoca delle illustrazioni avesse pressoché la stessa età dell’altro illustratore ferrarese della Commedia, Manfredini: erano entrambi sui 25 anni. Eppure, nelle raffigurazioni, risultano molto diversi, quasi agli antipodi: i tratti pseudotenebrosi di Manfredo Manfredini, mediati da un folle visionarismo, trovano un alter ego nella saggia leggerezza del tratto di Nardi, un tratto che, da quasi precursore del fantasy nell’Inferno, via via che si scorrono le chine diviene sempre più mitigato fino a divenire aereo, atmosferico.

Francesco Franchella