Allarme nutrie. Oltre due milioni, scatta la caccia dalle barche

Con i natanti per individuare le tane negli argini. Il personale potrà intervenire con le armi da fuoco.

Allarme nutrie. Oltre due milioni, scatta la caccia dalle barche

Roberta Artioli. , comandante della Polizia Provinciale, con i suoi agenti durante l’attività di contrasto alle nutrie

"Sono due milioni e mezzo le nutrie nella nostra provincia", il numero che Alessandro Visotti, direttore di Coldiretti, rese noto mesi fa nel giorno della mobilitazione degli agricoltori scesi in piazza. Emergenza nutrie che torna con forza sul tavolo della prefettura. L’incontro, nei giorni scorsi, con le associazioni agricole, il Consorzio di Bonifica, la comandante della Polizia Provinciale Roberta Artioli, i rappresentanti di Regione e Carabinieri Forestali. Il prefetto Massimo Marchesiello ha illustrato il documento con le proposte presentato da Coldiretti.

Più abbattimenti soprattutto in autunno, la richiesta. Ancora. Verificare in quali zone del territorio provinciale sia possibile utilizzare la carabina calibro 22 e dove invece usare anche le armi ad aria compressa non depotenziate. Da affiancare ai fucili calibro 12, i fucili da caccia; sparare dalla barca, le armi in mano ad operatori qualificati. Muovendosi con le imbarcazioni è più facile individuare le tane. E’ stato lanciato l’appello per coinvolgere in maniera più massiccia i coadiutori – i cacciatori – che garantiscono una forte presenza sul territorio. Tutte le organizzazioni hanno concordato sulla necessità di agire per trovare le risorse economiche. Il prefetto ha rimarcato: "Dobbiamo essere concreti ed incisivi per riuscire a dare risposte agli agricoltori ed ai cittadini alle prese con una presenza abnorme di questa specie nel nostro territorio". Dalle nutrie alle bruciature dei residui del riso, tecnica agronomica necessaria per le particolarità dei terreni a risaia del Basso Ferrarese. Tecnica limitata dalle norme sulla bruciatura dei residui vegetali.

Dopo un’analisi delle superfici a riso nella provincia, con il supporto dell’Ente Nazionale Risi e del Consorzio di Bonifica, si è valutato un documento tecnico elaborato dagli uffici della Regione che portrebbe risolvere il problema. Marchesiello ha espresso apprezzamento per la proposta che mira a semplificare adempimenti e garantire nel contempo il rispetto delle norme, auspicando comunque che si arrivi ad una deroga specifica da parte del ministero dell’Ambiente su questa necessità di gestione delle risaie ferraresi. Le proposte di modifica al documento presentate al tavolo hanno portato alla stesura di un testo di buone pratiche. Sarà messo a disposizione di associazioni ed enti interessati, un contributo per facilitare l’attività di chi opera nel settore.

Mario Bovenzi