Non è la prima volta. Beppe Ziggiotto, di Lonigo, è il primo uomo ad aver scalato tutte le 86 cime delle Dolomiti che superano i 3.000 metri di altitudine. "Sì, certo. Tanto di cappello, però ci mise 18 anni", sottolinea Luca Fois, dieci anni nelle forze speciali, altri dieci con il baschetto amaranto dei parà, sull’attenti davanti al tricolore, nono Col Moschin. Che vuole accorciare i tempi e proverà a tagliare ben prima il traguardo. Fois, cresciuto in quello che lui stesso definisce un brutto quartiere di Milano, vuole conquistare le 86 cime delle Dolomiti, moschettoni, tende e coraggio nel volgere di un’estate. Un’impresa epica che ha il sapore del guinness. Si parte il primo luglio del prossimo anno, forse prima, meteo permettendo. Al suo fianco Maikol Turconi, medico, sul petto gloria e medaglie, e Emanuele Chessa, 37 anni, di Cento. Sarà lui ad occuparsi della sicurezza della missione. Emanuele Chessa, per anni con le stellette sulle spalle, nell’Esercito e nella Marina. Esperto di logistica e sicurezza, con competenze di salvataggio, ricerca e gestione delle emergenze con la Protezione Civile e unità cinofile. Durante il tentativo di record sulle Dolomiti, Emanuele sarà responsabile del supporto logistico e della sicurezza in quota, pronto a scattare in ogni situazione. "Ma salirà sulle cime anche con me, si è allenato tanto", svela Fois.
Andrete parecchio in alto. Avete proprio voglia d’avventura
"Ho conosciuto Luca, frequenta la mia palestra a Cento spesso viene da noi proprio per prepararsi all’impresa. Un giorno mi chiese se avevo tempo di fare questa cosa. Ho detto va bene, andiamo", risponde Chessa, sposato, all’aria aperta in pieno Covid per dare la possibilità a chi era recluso in casa di fare un po’ di esercizi, ossigeno per i polmoni e per la testa che in quei giorni per alcuni era un bel problema
Insomma una cosetta. Non è certo roba da tutti i giorni
"Beh, in effetti. La sfida epica è quella di conquistare le 86 vette delle maestose Dolomiti, ciascuna oltre i 3.000 metri di altitudine, in un’impresa mozzafiato che attraversa 16 gruppi montuosi, tre regioni e cinque province italiane. Con un percorso che offre un dislivello complessivo in oltre 100mila metri, paragonabile a quello delle leggendarie 14 vette sopra gli 8.000. Questo unico record promette emozioni indimenticabili e rappresenta una straordinaria opportunità per testimoniare l’incredibile potenziale umano nelle meravigliose Dolomiti"
Lo sport per lei è una seconda pelle
"Fare il militare mi ha fatto capire quanto sia importante essere sempre in forma. Sono stato in Marina, poi guastatore negli alpini. Nella mia palestra, si fanno esercizi, ma è anche un luogo per incontrarsi"
Avete una filosofia?
"Allenarsi senza stress, divertirsi in gruppo e raggiungere obiettivi senza che nessuno rimanga indietro. Nella mia esperienza militare ho imparato che nella forza del gruppo c’è quella mano, quella frase, quella benzina che non ci fa mollare e ci fa sentire parte di qualcosa. Il nostro slogan è noi siamo un gruppo! E nessuno rimane indietro!’
Nelle sue tante vite è andato anche in Ucraina
"Si, abbiamo portato un carico umanitario. In prima linea la mia palestra, l’associazione Nondolet, il gruppo di veterani di cui è presidente Luca, e Good Guys, quei bravi ragazzi"
Al suo fianco c’è anche sua moglie
"Sì, è lei che tiene i corsi di danza. Alla fine tra lezioni, corsi di sopravvivenza, pesi siamo un migliaio di persone"
Dalle dolomiti ai cani
"E’ la ciliegina sulla torta, alleno e preparo cani da soccorso e difesa. Sono io a livello regionale a promuovere o bocciare, sono commissario per i cani da soccorso per l’Emilia Romagna"
E adesso per staccare un po’ se ne va là in alto
"E’ un anno che stiamo preparando la spedizione, un buon militare è abituato ad organizzarsi per tempo"
Cosa vuol dire occuparsi della sicurezza della missione?
"Essere pronti ad intervenire nella malaugurata ipotesi che capiti un imprevisto, cosa che non ci auguriamo proprio"
Luca dice che salirà sulle cime anche lei
"Magari, sto già facendo il conto alla rovescia. Siamo molto carichi, carichi a molla. E pensare che tutto è iniziato con quella domanda, se avevo tempo di fare una cosa".