Aiutare i giovani che vivono in povertà: "Dalla Regione fino a 50mila euro"

Bondeno, l’amministrazione comunale ha candidato un progetto per i ragazzi in condizioni di disagio

Aiutare i giovani che  vivono in povertà: "Dalla Regione fino a 50mila euro"

Aiutare i giovani che vivono in povertà: "Dalla Regione fino a 50mila euro"

Aiutare i giovani che vivono situazioni di povertà educativa e fragilità sociale con azioni mirate che puntino all’inclusione. L’Amministrazione comunale di Bondeno, nei giorni scorsi, ha candidato ai fondi regionali un progetto che va in questa direzione. A Bondeno, infatti, su una popolazione di meno di 14 mila abitanti, i giovani dai 3 ai 18 anni cui il bando regionale si rivolge – pur rappresentando una minoranza numerica all’incirca di 1700 persone – sono frastagliati in svariate esigenze di natura sociale. In altre parole, l’orizzonte che si vorrebbe promuovere attraverso l’ottenimento di questo bando è quello di portare cultura e attenzioni per contrastare situazioni potenzialmente problematiche nelle relazioni fra i gruppi di giovani, indipendentemente dal fatto che questi siano composti da italiani o stranieri. Dunque, risulta necessario occuparsi di queste specifiche fasce anagrafiche della popolazione, soprattutto là dove evidentemente affiorano situazioni difficili. "Mediante tali fondi regionali l’obiettivo è quello di promuovere le corrette pratiche di comportamento sociale all’interno della società – spiega il vicesindaco con delega ai Servizi sociali, Francesca Piacentini –, partendo sin dai luoghi di aggregazione che vedono la partecipazione di un gran numero di bambini e ragazzi". Nel progetto candidato, in definitiva, "si prevedono azioni mirate a garantire l’integrazione e l’inclusione sociale nelle comunità dei giovani anche attraverso la realizzazione del Progetto "Spazio 29" – si legge nella delibera con la quale la giunta comunale apre all’avvio della candidatura ai finanziamenti – la cui gestione è affidata a un soggetto terzo in regime di concessione a terzi che assicura la gestione del Centro di aggregazione giovanile denominato "Centro Giovani" e "Informagiovani", nonché attività ludico ricreative a favore di minori e famiglie residenti nel territorio, con attività extra scolastiche, centri ricreativi estivi, invernali e primaverili, attività di assistenza ai compiti e di assistenza pre e post scuola, azioni rivolte anche ai minori stranieri appartenenti a nuclei fragili". Di fatto, quindi, affrontare i contesti potenzialmente difficili all’interno dei luoghi di aggregazione giovanile consentirebbe di prevenire o arginare situazioni problematiche.