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Una richiesta d’aiuto viene lanciata dai coltivatori di pere del Basso Ferrarese, che da tempo combattono contro veri a propri flagelli che mettono a repentaglio i raccolti. E senza armi adeguate. I ‘nemici’ si chiamano cimice asiatica, maculatura bruna, oltre ad altre malattie e parassiti che colpiscono le piante, mandando in fumo la produzione di un frutto che rappresenta un’eccellenza del territorio e mettendo in ginocchio le imprese, che non sono più in grado di fronteggiare economicamente le perdite. A chiedere interventi e risposte chiare sono gli agricoltori della zona omogenea del Copparese, che conta dodici aziende, e della zona omogenea Quartesana, tra le più in difficoltà. "La nostra zona – spiega Antonio Fioravanti – sta vivendo grandissimi problemi, in quanto sconta l’elevata pressione di cimice asiatica e maculatura bruna. Diradando le pere che sono rimaste, falcidiate dalla gelata della scorsa primavera, sono rimasti per lo più frutti di scarto". Quindi, vengono avanzate chiare richieste alla Regione, rispetto ai lanci dei predatori della cimice asiatica, le vespe samurai, destinate ad essere una prima risposta alla problematica: "Sappiamo che un numero importante è stato liberato nell’Alto Ferrarese, mentre un numero inferiore è stato destinato al Basso Ferrarese. Ciò che sollecitiamo è la presentazione di dati che ci dicano se la sperimentazione si sta rivelando efficace, con dati alla mano, e di aprire un ragionamento con i tecnici per valutare se non siano necessari ulteriori lanci del predatore nelle nostre zone. Non possiamo più aspettare".
Gli agricoltori, infatti, rimarcano il fatto che i fitofarmaci a loro disposizione non siano d’aiuto, e le perdite economiche e di prodotto sono ingentissime. L’appello alle istituzioni, e in particolare alla Regione, è chiaro: "Se vogliono preservare la produzione, è necessario che vengano messi in campo mezzi economici e tecnici. Noi – sottolinea Bruno Binelli, affiancato da Graziano Verri e dagli altri produttori – non disponiamo di strumenti di tipo chimico o agronomico per fronteggiare la situazione e il rischio è che nel giro di pochi anni diverse aziende spariscano". Dunque, due sono le necessità: contributi a sostegno delle attività che stanno soffrendo per tamponare la situazione, e soluzioni efficaci alle problematiche: "Noi non cerchiamo assistenzialismo. Vogliamo essere messi nelle migliori condizioni per poter svolgere il nostro lavoro e salvaguardare un settore importante per il tessuto economico del territorio, anche per le future generazioni. È giunto il momento di mettere in campo azioni concrete". Nel frattempo, il Consiglio comunale di Copparo ha approvato un ordine del giorno che impegnerà la giunta Pagnoni a rappresentare al Governo la grave situazione delle imprese agricole del territorio (che operano in tutte le tipologie di produzione ortofrutticola e che hanno patito anche gli impatti delle gelate della scorsa primavera), richiedendo misure straordinarie a loro sostegno, e a intensificare gli incontri con le associazioni di categoria locali per monitorare le difficoltà e criticità emergenti.
Valerio Franzoni