Giunge inaspettata la notizia della morte di Amedeo Quondam (classe 1943), tra gli italianisti un nome prestigioso e importante. Qui mi preme ricordare in brevi accenni la collaborazione con importanti istituzioni ferraresi che ebbero in lui un validissimo supporto scientifico. Quondam si laurea a Roma con Walter Binni, il grande studioso con il quale io stesso mi laureai a Firenze, amico fraterno del ‘ferrarese’ Claudio Varese. È stato tra i fondatori dell’Europa delle Corti, un Centro studi sulle società di Antico Regime, tra cui la Corte di Ferrara assieme a quella di Mantova e Urbino. A Ferrara ha promosso una serie d’incontri e congressi che ha dato luogo a una biblioteca del Cinquecento fondamentale per lo studio del Rinascimento. Decisiva la sua presenza nella fondazione dell’Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara di cui fu direttore e membro del comitato scientifico. Tra i suoi incarichi va ricordata quella dell’associazione degli Italianisti Italiani di cui fu eletto presidente. Nel 2016 gli è stato conferito il Premio Viareggio alla carriera la cui motivazione spiega la sua qualità di scienziato della cultura "per i suoi fondativi studi sulla cultura di corte e la sua forma del vivere quale radice dell’identità italiana e modello primario di civilizzazione europea". Molti i nostri rapporti privati e pubblici che mi rendono dolorosa questa dipartita.
Gianni Venturi