Addio a nonna Zahra, migliora invece mamma Hanane

Ancora in terapia intensiva la trentenne che ha partorito il piccolo Rayt: "Anche lui sta lottando"

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Il piccolo Rayt e mamma Hanane sono ancora intubati. Ma nonna Zahra non ce l’ha fatta. Si è spenta infatti venerdì, all’ospedale di Cona, la donna di 71 anni, di origine marocchina ma residente a Cento, che era stata ricoverata in terapia intensiva – e in condizioni apparse subito molto gravi – in contemporanea con la nuora, 34 anni, che come riportato due settimane fa dal Resto del Carlino ha partorito da intubata. Zahra El Aziz, racconta il figlio, arrivato proprio ieri dalla Francia, "stava bene, era una donna sana e amava profondamente i bambini, tanto che quando mia sorella Hanane ha iniziato a stare male, ma non era ancora stata ricoverata, si è subito adoperata per accudire i due piccini". Sette e due anni, anch’essi contagiati dal Covid e ricoverati, assieme ai genitori (il papà era stato trasferito al Delta), per garantire innanzitutto un’assistenza di carattere sociale.

Un’odissea, quella della famiglia centese, che registra il primo grande dolore: "Per Zahra non c’è stato nulla da fare, le sue condizioni sono continuamente peggiorate, e venerdì purtroppo si è spenta". Migliorano seppur lievemente, invece, le condizioni di Hanane: "La prima cosa che ha chiesto, quando è uscita dal coma indotto, è stata ’dov’è la pancia?’, per sapere del bimbo", racconta il fratello. Neonato, Rayt, prematuro e ancora in terapia intensiva per consentire la ripresa della piena facoltà respiratoria. "Adesso però il nostro timore è che Hanane possa sapere della mamma, cui era legatissima", l’appello del figlio. Che evidenzia anche i problemi economici "per far fronte alle spese del funerale, specie i 700 euro di diritti comunali. Speriamo che il sindaco, che fa ci aveva garantito un aiuto, mantenga questa promessa". Incrociando le dita ovviamente per Hanuane e Rayt: "Sono forti, devono farcela, preghiamo ogni giorno per loro".

Stefano Lolli