Abusi sessuali e video osé. Condannato a cinque anni

Il giovane era accusato di aver violentato due donne e di averne filmata una

Era finito sotto inchiesta con l’accusa di aver violentato due ragazze e di aver realizzato video intimi di una di esse. Contestazioni pesanti che sono costate care a un 28enne pachistano. Il giovane era imputato di duplice violenza sessuale, stalking e revenge porn (reato di recente introduzione che persegue la diffusione di materiale sessuale per vendetta e senza consenso). Macigni uno più pesante dell’altro che, alla fine, gli sono valsi una condanna a cinque anni di reclusione. Il ragazzo (difeso dall’avvocato Eleonora Baldi) è stato processato ieri mattina in rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare Carlo Negri. Entrambe le vittime si erano costituite parte civile. Il pubblico ministero Andrea Maggioni, al termine della sua requisitoria, ha chiesto la condanna a sei anni di reclusione (la pena di partenza era di nove anni, ridotta poi di un terzo come previsto dal rito scelto dall’imputato). Il giudice ha però ritoccato al ribasso la richiesta, ritenendo le attenuanti generiche prevalenti rispetto alle aggravanti. Risultato, cinque anni di reclusione.

I fatti al centro del processo sarebbero stati commessi a Ferrara e Ostellato tra il 2017 e il 2020. Le indagini nei confronti del ragazzo (che vive in città) sono partite un po’ di tempo fa. Fu infatti inizialmente sentito dal pubblico ministero nell’ambito di un’inchiesta per violenza sessuale e stalking nei confronti di una ragazza poco più che ventenne di nazionalità indiana, che aveva conosciuto a un corso di lingua italiana. Con lei aveva instaurato una relazione stabile, non fosse per l’opposizione delle famiglie che, per questioni nazionalistiche, non vedevano di buon occhio quel legame. Così la giovane decise di porre fine alla storia d’amore. Una scelta che lui – secondo l’ipotesi accusatoria – non riuscì ad accettare. Sarebbero quindi cominciati gli atti persecutori, culminati con la violenza sessuale. L’inchiesta a suo carico si è aperta con la denuncia della giovane. Al momento dell’interrogatorio davanti al pm per questo primo episodio, il 28enne negò qualsiasi tipo di violenza. Ma le indagini dei carabinieri andarono avanti e portarono a scoprire dell’altro. La svolta arrivò con il sequestro di materiale informatico, tra cui un cellulare e un computer.

Ed è proprio dall’analisi di telefono e pc che si è giunti al secondo episodio contestato allo stesso imputato. Le indagini avrebbero infatti portato alla luce video e foto dal contenuto inequivocabile: abusi sessuali su un’altra ragazza, la quale peraltro sembrerebbe essere in condizioni di non piena coscienza. La giovane venne poi rintracciata e ascoltata. Da lì, partì un secondo esposto nei confronti dello straniero per violenza sessuale e per alcuni episodi di revenge porn. Il fermo del pubblico ministero scattò all’esito di questa seconda tranche di indagini.

f. m.