MARIO BOVENZI
Cronaca

A13, al lavoro di notte. Sensori-spia sul ponte: "Il viadotto sul Po sarà in tempo reale"

Parte il cantiere da 16 milioni per monitorare il collegamento tra due regioni. Vimercati (Autostrade): "Così sapremo come definire i futuri interventi". .

Parte il cantiere da 16 milioni per monitorare il collegamento tra due regioni. Vimercati (Autostrade): "Così sapremo come definire i futuri interventi". .

Parte il cantiere da 16 milioni per monitorare il collegamento tra due regioni. Vimercati (Autostrade): "Così sapremo come definire i futuri interventi". .

Oltre 130 sensori che verranno collocati su parte delle 84 campate; 21 notti di lavoro; 16 milioni di euro nel piatto. Sono questi i numeri dell’operazione che porterà all’installazione di un sistema di monitoraggio nel viadotto di quasi due chilometri di lunghezza che unisce l’Emilia-Romagna e il Veneto, il ponte sul Po lungo l’autostrada A13 Bologna-Padova. Ieri notte si sono accese le fotoelettriche, il cantiere è cominciato.

"Un unicum", sottolinea Stefano Vimercati, direttore del tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia. Sarà lui con i suoi tecnici a realizzare il sistema di monitoraggio del ponte che, tramite una serie di sensori installati sotto gli impalcati, terrà d’occhio in tempo reale l’infrastruttura per ’suggerire’ dove e come andare ad intervenire.

Perché definisce il ponte un unicum?

"Per come è fatto. Nella rete autostradale i viadotti hanno campate che non superano i 50 metri di luce. Qui le campate arrivano al centro del fiume anche a 75 metri di luce"

A quanto risale la struttura?

"É degli anni Settanta"

Non è proprio un giovincello, possiamo andare sul sicuro?

"Il ponte è in buona salute, sta benissimo. Del resto viene già monitorato continuamente come facciamo su tutta la rete e per tutte le nostre infrastrutture. Siamo tenuti, ancora di più con le attuali normative, a fare controlli e verifiche continui"

I sensori, è la prima volta che adottate questa tecnica?

"No, è stata adottata anche per altre opere. Ma con questa modalità rappresenta un progetto pilota. Quello che stiamo andando a fare sul ponte del Po è un piano del tutto innovativo"

Quanti sensori applicherete?

"Esattamente 136 nel 15% delle campate, si creerà una rete che trasmetterà in tempo reale ogni minimo dettaglio della struttura"

Una sorta di una ragnatela che spierà il ponte. Sedici milioni non sono pochi. Qual è l’obiettivo?

"I sensori ci manderanno una mole enorme di dati che saranno in grado di dirci dove intervenire e come intervenire. Il ponte sarà super attenzionato e avremo indicazioni chiare per procedere con il piano di ammodernamento"

Gli anni Settanta sono lontani

"Sì, è cambiato un mondo. Pensiamo solo al volume del traffico che si è moltiplicato in maniera esponenziale. Il ponte sul fiume ha una vita non certo breve. E adesso con i sensori sapremo definire con precisione i futuri interventi"

Sarà più sicuro?

"Sicuro? Il ponte lo è già".