REDAZIONE FERRARA

A lezione di cooperazione: "Freno alla fuga dei talenti. Grazie ad un mondo di valori"

Entra nel vivo la seconda parte delle attività didattiche della Scuola di sviluppo territoriale. La direttrice di Legacoop estense, Chiara Bertelli: "La carta d’identità, attenzione alle fragilità".

Entra nel vivo la seconda parte delle attività didattiche della Scuola di sviluppo territoriale. La direttrice di Legacoop estense, Chiara Bertelli: "La carta d’identità, attenzione alle fragilità".

Entra nel vivo la seconda parte delle attività didattiche della Scuola di sviluppo territoriale. La direttrice di Legacoop estense, Chiara Bertelli: "La carta d’identità, attenzione alle fragilità".

Da giovani a giovanissimi. Entra nel vivo la seconda parte delle attività didattiche della Scuola di Sviluppo Territoriale. Proprio l’altro giorno, a catalizzare l’attenzione degli studenti, è stata la lezione dedicata alla scoperta del mondo della cooperazione. È direttrice di Legacoop estense, Chiara Bertelli (facendosi portavoce anche del collega presidente della Scuola e direttore di Confcooperative, Ruggero Villani) a introdurre i ragazzi "all’aspetto peculiare della cooperazione sociale: l’attenzione alle fragilità". Oltre alle testimonianze dei vertici Cidas, con il presidente Daniele Bertarelli e il vice Cristiano Capisani – significativo il loro excursus sulle tante attività svolta da una fra le principali cooperative sociali del territorio, che fra le altre cose da lavoro a circa duemila persone e ne assiste circa un migliaio con fragilità o non autosufficienza – sono le testimonianze di Andrea Sangiorgi (presidente dei giovani di Confcooperative) e Gessica Caleffi (membro dell’esecutivo nazionale di Legacoop giovani – Generazioni) a entrare nel cuore degli elementi che più in assoluto rendono la cooperazione un elemento di forte attrattività per le giovani generazioni. "La cooperazione – scandisce Sangiorgi – rappresenta un approdo che risponde a tante delle istanze dei giovani di oggi in particolare sul piano valoriale. Il progetto della Scuola di Sviluppo, tra gli altri, ha senz’altro il merito di far conoscere ai giovani un mondo – quello della cooperazione appunto – che purtroppo nelle scuole non viene studiato ma che invece, in particolare nel nostro territorio, rappresenta un valore aggiunto non solo sul piano economico ma anche come elemento di coesione sociale". La chiave di lettura è quella della trasversalità, pur nella forma cooperativa. "Se tra gli intendimenti di questo progetto c’è quello di trattenere i talenti sul territorio – chiude – occorre chiarire bene un concetto: la cooperazione è trasversale a tantissimi settori ed è una frontiera importante sul versante dell’innovazione: il consorzio di cui sono IT manager si occupa principalmente di informatica". Anche Caleffi insiste sulla necessità che "i ragazzi conoscano sempre di più e sempre meglio il mondo della cooperazione". D’altra parte "le coop – prosegue – sono imprese capaci di stare sul mercato, ma che nella loro attività danno una forte importanza all’aspetto etico e valoriale". Ed è anche per questo che "ho scelto – racconta la cooperatrice – di lavorare nella cooperazione: i miei valori coincidono con quelli della realtà nella quale sono impegnata da oltre 12 anni. Sostenibilità, equità e democrazia penso siano valori fondamentali nei quali i giovani di oggi si possano rispecchiare e che corrispondano alle loro legittime aspirazioni".