Il copparese Athos Pizzinardi aveva ventidue anni quando venne rastrellato e fucilato dai nazisti.
Il suo nome è fra quelli ricordati nella giornata di martedì scorso, durante la commemorazione dell’80esimo anniversario della battaglia e dell’eccidio di Casteldebole, nel Bolognese. Il Comune di Copparo vi ha partecipato, rappresentato dal presidente del Consiglio comunale Lorenzo Fiammanti.
La cerimonia ha preso il via con il corteo lungo la via Caduti di Casteldebole, per raggiungere la lapide in memoria dei partigiani e dei civili caduti in combattimento, dove alla presenza di autorità civili e militari è stata deposta la corono di alloro.
Era la notte fra il 29 e il 30 ottobre 1944 quando, a Casteldebole, un distaccamento della 63ª Brigata Bolero Garibaldi non poté attraversare il fiume in piena, mentre era diretto in città per prendere parte all’insurrezione e, a seguito di una delazione, fu circondato da reparti di SS e paracadutisti tedeschi e annientato.
Tra i caduti vi era Athos Pizzinardi, nato l’8 giugno 1922 a Saletta da Vincenzo e Firma Gnani.
Era un bracciante e, dopo aver adempiuto il servizio militare con la qualifica di sottotenente di brigata, l’8 settembre 1943 aderì alla Resistenza: riconosciuto partigiano dal 1° ottobre, militò nella 63ª Brigata Bolero Garibaldi nelle fila della quale venne trucidato.
v. f.