Ferrara, 13 marzo 2013 - Non bastava l’inchiesta principe sulla costruzione del mega ospedale di Cona, che il 5 febbraio ha portato alla prima condanna (Pinelli, ex responsabile amministrativo, 1 anno, ndr) e a 11 rinvii a giudizio. Già, perché da quella vicenda ecco nascerne figli e figliastri. E il primo nato, ieri, è finito direttamente nell’aula E di Palazzo di giustizia, davanti al giudice Silvia Giorgi.

Otto gli imputati, contro l’ospedale di Cona parte civile, finiti nei guai per appalti e subappalti (legge speciale 13 settembre 1982 numero 646) ottenuti tra il 2008 e il 2009 ma - stando alle accuse - senza l’autorizzazione dell’azienda Sant’Anna.


Alla sbarra. Si parte da Gisberto Bonfatti, presidente del Consorzio Cona, il quale, "avendo ottenuto in appalto i lavori per il completamento e l’ampliamento del nuovo polo per conto di Progeste e quindi dell’Azienda ospedaliera universitaria, concedeva in subappalto la realizzazione di parte delle opere senza l’autorizzazione dell’autorità competente".


Alla società Casalini (imputato Adone Casalini, legale rappresentante, difeso dagli avvocati William Carboni e Lamberto Carraro), il 7 aprile 2008, vennero concessi lavori di coibentazione e impermeabilizzazione per un importo di 980mila euro. All’Eurogeo (imputato Mauro Grava, avvocato Luca Granzotto) il 29 maggio 2008 lavori per l’esecuzione di tiranti passivi in tubo d’acciaio per 70mila euro.


Il 19 marzo 2009 alla società Pgm (Gabriele Lani, avvocato Mauro Gregorini) venne concesso un subappalto per la posa in opera di pannelli e pareti per un valore di 40mila euro. Un subappalto di 406.182 euro fu invece affidato il 24 febbraio 2009 alla Geimar di Enrico Giuliano Giovannetto (avvocato Claudio D’Alessandro), mentre alla società Mit di Franco Mantovani (avvocato Aldo Tarricone) lavori per 70mila euro il 27 febbraio 2009. La posa in opera di serramenti per 56.107 euro vennero affidati dal Consorzio Cona alla Vega com di Germano Scaranari (avvocati Gian Luigi Pieraccini e Giovanni Polizzi) il 3 giugno 2008, infine opere per 145mila euro alla Snc di Denis Alberi il 27 febbraio 2009.


Parte civile. L’ospedale di Cona si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Marco Linguerri. "Non vogliamo puntare il dito contro questo o quell’imputato — spiega —, ma se vi sono responsabilità andranno pagate". Un commento è arrivato anche dal direttore generale del Sant’Anna, Gabriele Rinaldi: "Se il Consorzio, tramite subappaltatori, ha violato la normativa ne dovrà rispondere.
Ogni volta che si configurerà un eventuale danno nei nostri confronti, ci costituiremo parte civile. Questa è la linea che terremo sempre. La rottura delle tubature al pronto soccorso? Se qualcuno ha sbagliato pagherà".
 

Ombra prescrizione. Il 2 luglio, data della prossima udienza, il processo entrerà nel vivo con i primi testimoni della procura. Ma sulla vicenda incombe lo spettro della prescrizione. Il reato, infatti, è contravvenzionale, per questo l’inchiesta si prescrive in cinque anni e i primi fatti risalgono al 2008.

Nicola Bianchi