REDAZIONE FERRARA

Alla scoperta del genio di Biagio Rossetti

Convegni, proiezioni, mostre e incontri: Ferrara si prepara a celebrare l’architetto che creò la prima città moderna d’Europa. Il primo appuntamento è per il 24 novembre

La presentazione delle celebrazioni rossettiane (foto BusinessPress)

Ferrara, 16 novembre 2016 - Acclamato da Bruno Zevi e studiato in tutto il mondo, Ferrara è pronta a riscoprire l’urbanista degli Estensi. Un filo rosso collegherà a breve la figura di Biagio Rossetti alle sue opere, alla città dell’Addizione Erculea e addirittura a Roma, tra convegni internazionali, proiezioni cinematografiche, tavole rotonde e mostre. Un mosaico di eventi per ridare nuova luce e consapevolezza a Biagio Rossetti, l’architetto che creò la prima città moderna d’Europa.

Da poco insediato, neanche due mesi, il Comitato tecnico-scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti ha già in programma diversi progetti da portare in città. «L’intento è quello di irrobustire la memoria collettiva intorno a Rossetti – spiega Francesco Ceccarelli, presidente del Comitato e docente di Storia dell’architettura all’Università di Bologna –, lavorando sia sulla sua figura, che sul mondo che gli ruotava intorno, e creando un circolo virtuoso tra lo studio di Biagio Rossetti e i monumenti presenti in città».

Documenti e monumenti, finalmente insieme, come avrebbe voluto Bruno Zevi. Il grande progetto, su cui lavorerà il Comitato, è infatti una mostra, che esporrà documenti, rielaborazioni tridimensionali delle opere rossettiane, i suoi committenti, il suo mondo. «Verrà inaugurata tra il 2017 e il 2018 – spiega il presidente Ceccarelli – e vuole essere una mostra itinerante, che si estrinsechi nella città e tra i suoi monumenti, soprattutto quelli che verranno riaperti dopo i lavori post sisma, come le chiese Santa Maria in Vado e San Francesco». Solo del Comune, si apriranno cantieri per «9 milioni e 100 mila euro – appura l’assessore Aldo Modonesi –, esclusi i fondi del Ducato Estense». Una mostra che vuole essere innovativa, un modo nuovo di raccontare in un’esposizione l’architettura, ospitata forse – ma è ancora presto per dirlo con certezza – a Palazzo Costabili. «Questa mostra si collegherà a un’altra esposizione – continua il presidente del Comitato – che si terrà a Roma nel 2018 per i cento anni dalla nascita di Bruno Zevi, che riscoprì Biagio Rossetti. Due importanti figure che finalmente dialogheranno insieme». Ancora ferma è la questione finanziamenti. «Stiamo aspettando il responso ministeriale per un finanziamento di 70 mila euro – commenta Ceccarelli –. Presto sapremo quanto verrà assegnato al Comitato. La nostra attitudine è lavorare low cost, con iniziative pianificate e mirate. Siamo prima di tutto un gruppo di appassionati di Biagio Rossetti. Con attenzione e responsabilità racconteremo al meglio un personaggio che ci piace».

Il primo appuntamento, già fissato in calendario è però ‘Biagio Rossetti e il suo tempo’, il convegno internazionale dal 24 al 26 novembre a Palazzo Tassoni, sede del Dipartimento di Architettura, che prevede momenti di confronto con oratori da tutto il mondo e con incontri che vogliono includere la cittadinanza. Sabato 26 novembre, dalle 9.30 alle 11.30, è prevista una visita guidata alle sale del Cinquecento della Pinacoteca Nazionale al Palazzo dei Diamanti, di recente rinnovate.

Anja Rossi