Ferrara, 17 febbraio 2023 – È conto alla rovescia. Palazzo Diamanti riapre domani, sabato 18 febbraio, inaugurando la mostra sul Rinascimento; un viaggio nelle opere di due grandi maestri ferraresi: Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa.
Dopo un complesso intervento di restauro, oggi è avvenuta l’inaugurazione istituzionale del palazzo restaurato in via in corso Ercole I d'Este, uno dei “più bei monumenti del Rinascimento”.
Riapertura Palazzo dei Diamanti
Palazzo Diamanti è il simbolo dell’architettura rinascimentale di Ferrara e tra i più celebri monumenti italiani nel mondo. Prende il nome dalle 8.500 bugne piramidali sui due prospetti esterni che che alludono all’emblema estense del diamante e su cui verrà proiettata un’opera di videomapping dal 3 marzo.
Il palazzo fu costruito nel 1493 e fu acquistato dal Comune nel 1832. Al piano terra si trova la galleria espositiva, mentre il piano nobile ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara.
Il monumento riapre al pubblico dopo due anni di lavori da 5 milioni di euro con la mostra sul Rinascimento curata dal sottosegretario alla Cultura e presidente di Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi.
“Restituisco alla città quello che mi ha dato – spiega Sgarbi -. Questo è il luogo della suprema meraviglia, il più bel palazzo rinascimentale del nord Italia. Qui scoprirete il mistero che è davanti a voi e uscirete con la conoscenza che è dentro di voi”.
“Questa sarà una mostra addirittura più importante di quella che venne dedicata ai pittori dell’Officina Ferrarese nel 1933. Dopo novant’anni restituiamo la dignità che meritano a pittori sconosciuti ai più ma di altissimo valore – prosegue il presidente di Ferrara Arte – che restituirà Ferrara alla sua storia pittorica più alta”.
Come sottolinea il sindaco Alan Fabbri, Palazzo Diamanti è “culla del Rinascimento, cuore di quell’addizione erculea che fece di Ferrara la prima città moderna d’Europa”. E sulla mostra aggiunge “Palazzo Diamanti sarà così il protagonista non solo dei quattro mesi di questa esposizione, ma dei prossimi anni, segnando tappe espositive successive dedicate ad altri grandi maestri del Rinascimento: Mazzolino, Ortolano, Dosso Dossi, Garofalo, Girolamo da Carpi, Bastianino”.
Quando inizia la mostra sul Rinascimento
La mostra inizia il 18 febbraio e sarà aperta fino al 19 giugno 2023.
Orari di apertura
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20. (La biglietteria chiude 45 minuti prima).
È aperta anche a Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno.
Sono previste alcune aperture serali straordinarie: 8 marzo, 9 e 30 aprile, 17 e 19 maggio, 2 giugno fino alle 22.30.
Mostra Rinascimento a Ferrara: biglietti
Il biglietto intero costa 15 euro con audioguida inclusa, mentre il ridotto costa 12 euro. Possono ottenere biglietto ridotto: visitatori con invalidità inferiore al 67%, over 65, studenti universitari dal martedì alla domenica e festivi, possessori MyFe Card e categorie convenzionate.
I bambini sotto ai 6 anni o con invalidità sopra il 67% non pagano. Tutti i giovani under 26 e studenti universitari pagano il biglietto 9 euro.
Chi acquista il biglietto della mostra insieme a quello per la Pinacoteca può ottenere tariffa speciale al costo di 17 euro. Sono previste inoltre tariffe scontate per gruppi e scuole.
La mostra
L'esposizione è la prima tappa di un progetto più ampio e ambizioso intitolato "Rinascimento a Ferrara 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d'Este", che indagherà la vicenda storico-artistica del periodo compreso tra l'elevazione della città a ducato e il suo passaggio dalla dinastia estense al diretto controllo dello Stato Pontificio.
Le oltre cento opere esposte, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, offriranno al pubblico un'occasione unica, e forse irripetibile, per riscoprire l'arte di due grandi del Rinascimento ferrarese: 20 opere di Ercole de’ Roberti (1450-1496) uno sperimentatore folle, visionario, avanguardista, rivoluzionario, un pittore come Picasso e Dalì. E circa 60 opere di Lorenzo Costa (1460-1535), il suo erede, un Raffaello emiliano.
Vittorio Sgarbi tratteggia così la modernità e il valore di due artisti pressoché sconosciuti, protagonisti invece di quel Rinascimento "lungamente segreto” che sul finire del Quattrocento pose Ferrara al centro della scena. Longhi rende noti due sconosciuti - insiste Sgarbi, curatore della mostra con Michele Danieli - e riconosce che grazie a De Roberti Ferrara siede nell' ultimo decennio del Quattrocento “più alto che qualunque altro punto d'Italia”, rendendola appunto “capitale del Rinascimento”.