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Buskers, nel 2025 tornano in centro a Ferrara: “Ci volevano Bologna e Verona ma abbiamo scelto di restare”

La presidente Rebecca Bottoni: "Nonostante gli attacchi, anche personali, scommettiamo su Ferrara. I costi ci costringono a confermare il biglietto. La vicinanza di Fabbri è stata determinante"

I Buskers tornano in centro a Ferrara ma resterà il biglietto di ingresso da 10 euro

I Buskers tornano in centro a Ferrara ma resterà il biglietto di ingresso da 10 euro

Ferrara, 11 aprile 2025 – "Torniamo in centro, la città ce l’ha chiesto". Arriva in bicicletta, sotto la redazione del Carlino. Sorriso stampato, entusiasmo vulcanico, mille idee. Rebecca Bottoni ha il cuore che batte al ritmo di una musica che tornerà ad animare le lunghe serate d’agosto. Non più, come lo scorso anno, nell’Addizione Erculea ma nelle vie più centrali. Tutto dov’era, tutto dove sarà. Il lungo viaggio del Ferrara Buskers Festival si compone di un nuovo tassello. Dopo l’edizione dello scorso anno, che aveva destato diverse polemiche "che – confessa – mi hanno fatto molto male, avevo almeno una ventina di querele pronte, per attacchi personali che ho ricevuto ma ho preferito non sporgerle", Bottoni racconta di aver scelto di restare qui. Nella città in cui il festival, per un’intuizione di suo padre Stefano e grazie alla visione politica dell’allora sindaco Roberto Soffritti, è nato e ha prosperato. I tempi cambiano, i costi lievitano. Di qui la decisione di introdurre l’ingresso a pagamento. "Un prezzo popolare, dieci euro", dice Bottoni. Un prezzo che anche quest’anno sarà confermato. Ed è proprio su questo, oltre che sul cambiamento di location che si è scatenata la ridda di polemiche lo scorso anno. "Me le aspetto anche quest’anno, ma ho comunque fiducia nei ferraresi".

Bottoni, cosa l’ha spinta a tornare alle origini?

"Torniamo in centro perché la città vuole il suo Festival. Ce l’hanno chiesto in tanti, a partire dalle tante attività economiche del centro. Però, ora, mi aspetto un gioco di squadra".

Non sarà facile.

"Ho fiducia che la città risponda positivamente a questo appello. Buskers significa Ferrara e Ferrara significa Buskers. Ma questa rassegna deve crescere e la crescita comporta anche investimenti".

I Buskers tornano in centro: "Ci volevano Bologna e Verona ma abbiamo scelto di restare"
I Buskers tornano in centro a Ferrara dal 27 al 31 agosto 2025

È per questo che avete scelto di introdurre il biglietto?

"Il prezzo è ancora molto popolare, anche rispetto ad altre rassegne che vengono organizzate in altre realtà italiane. Per cui le polemiche sul pagamento del biglietto sono molto sterili".

Lo scorso anno, mentre in città molti ingaggiavano polemiche, spesso in modo pretestuoso o artatamente montate, il festival ha avuto delle richieste da parte di altre città. Perché avete scelto di restare nonostante tutto?

"Ci sono stati diversi ‘corteggiamenti’, fra cui quelli di Bologna e Verona. Ma noi abbiamo detto di no. Sarebbe stato come sottrarre il Natale alla città. Non sarebbe stato giusto, nonostante tutto".

I primi due giorni di festival lo scorso anno sono stati poco partecipati.

"Sono stata malissimo. Abbiamo avuto persone che hanno volutamente speculato contro di noi e ci hanno attaccati anche sul piano personale in modo del tutto ingiustificato. Poi, però, quando abbiamo tracciato la linea abbiamo registrato 15mila presenze. Ci siamo ripresi, ma è stata dura".

È cambiata secondo lei la percezione del Buskers Festival negli anni?

"Dipende sotto quale punto di vista. Percepisco affezione da parte della cittadinanza e da parte di chi viene da fuori. Forse va fatto un salto culturale su cosa sia in effetti un busker. Così come sul pubblico".

Si spieghi meglio.

"Buskers Festival significa musica di strada ma anche molte altre cose. Mostre, laboratori, attività collaterali di approfondimento. Potremmo fare un festival nel festival con tutte le iniziative che realizziamo".

Chi è un busker?

"Un musicista, professionista, che individua uno spazio scenico dove questo non esiste. In una piazza, in una strada".

Cosa si aspetta per il futuro?

"Che il Festival cresca e si sviluppi garantendo anche una diversificazione delle attività iniziando prima la rassegna: da luglio, tutti i weekend, fino ai cinque giorni clou di agosto. Vorrei assumere personale, creare prospettive. Anche perché sono oltre duemila i ragazzi che hanno avuto il Buskers festival come prima esperienza lavorativa. Mi piacerebbe ‘tenerli stretti’".

Come e dove sarà nel 2025?

"L’idea è quella di confermare i sessanta artisti nelle cinque giornate. Per le zone coinvolte, è ancora presto da dire. Però vorremmo anticipare l’inizio delle serate in modo tale da poter far beneficiare dell’afflusso di pubblico l’intera città, le botteghe, i negozi di dettaglio".

Si aspetta sponsor privati?

"Mi piacerebbe che la comunità rispondesse. Sono quattro anni che chiedo, ma non ricevo risposte se non evasive che non si concretizzano in nulla".

Che rapporto c’è tra la politica e il festival?

"Non siamo legati ad alcun partito. Ma sicuramente lo sforzo e la vicinanza dimostrati dal sindaco Alan Fabbri in questi anni sono stati tra i motivi che ci hanno indotti a rimanere a Ferrara. Questa amministrazione ha dimostrato una grandissima attenzione al Buskers Festival e di questo non posso che essere grata".